Economia

Mini rialzo per il Pil Usa del primo trimestre ma l'”età dell’oro” di Trump parte con il segno meno

Nel primo trimestre del 2025, l’economia statunitense si è contratta dello 0,2%, leggermente meno rispetto a quanto indicato dalla prima stima (- 0,3%) e delle previsioni degli analisti che si attendevano una conferma del primo dato. Certo è che “l’età dell’oro” promessa da Donald Trump non inizia nel migliore dei modi ma con il primo calo trimestrale del Pil dal 2022.

La prima lettura fu seguita da qualche baruffa tra economisti in merito ai motivi del calo. Nelle comunicazione si è letto che le esportazioni nette che hanno sottratto quasi 5 punti percentuali, il valore più alto mai registrato. In teoria, più import dovrebbe però tradursi in maggiori consumi e/o maggiori investimenti (voce in cui ricadono pure le scorte accumulate nei magazzini delle aziende). Quindi, nell’equazione del Pil, ciò che le importazioni sottraggono dovrebbe essere “restituito” da altre voci. Tuttavia, mentre i dati sull’import sono piuttosto attendibili già nelle rilevazioni preliminari, lo sono meno per quanto riguarda scorte e consumi. Tanto che nel primo dato sul Pil, il valore sottratto dal deficit commerciale è risultato essere solo parzialmente compensato dal resto.

Da questa seconda lettura emerge una frenata più decisa dei consumi (cresciuti dell’1,2%, + 1,8% la prima stima). Il piccolo miglioramento del dato complessivo dipende da investimenti delle imprese e accumulo di scorte. Per avere un dato ancora più preciso, e definitivo, bisognerà attendere giugno. Nel primo trimestre dell’anno le imprese statunitensi hanno iniziato ad importare quanto più possibile in vista della possibile applicazione di futuri dazi.Tuttavia, secondo gli osservatori, il vero impatto delle minacce di misure tariffarie avanzate dalla Casa Bianca inizierà a farsi sentire maggiormente a partire dalle rilevazioni su maggio. Gli analisti prevedono comunque una ripresa del PIL nel secondo trimestre, sempre per una dinamica attinente a importazioni e messa in commercio delle scorte accumulate.

È però già iniziata la discesa degli utili delle aziende statunitensi, che, sempre nei primi tre mesi 2025 hanno registrato il calo più marcato dal 2020, con una flessione del 2,9%.