
Arriva il provvedimento atteso per il club di Cellino: ora si attende la possibile sanzione, che in questi casi è di 4 punti di penalizzazione
La prima tessera del domino, quella che scatenerà un effetto a catena sulla classifica del campionato di Serie B e sulla lotta per non retrocedere in C, è caduta. Come ampiamente atteso, la Procura Figc, a seguito di segnalazioni della Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale la società Brescia, nonché il presidente Massimo Cellino e il consigliere delegato Edoardo Cellino. L’accusa è quella già nota da giorni: “Non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 di quota parte delle ritenute Irpef e dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025″.
La sanzione prevista in questi casi è di 4 punti di penalizzazioni, che faranno appunto scivolare il Brescia in zona retrocessione, con due conseguenze: Frosinone salvo, Sampdoria “ripescata” a giocarsi i play-out contro la Salernitana. Per questo la possibile sanzione nei confronti del Brescia, con a catena il destino in bilico della Sampdoria (retrocessa una settimana fa e adesso tornata a sperare) fa tremare la Serie B e tutto il sistema calcio italiano. La vicenda risale ormai a qualche giorno fa: il Brescia di Massimo Cellino rischia la penalizzazione per mancato pagamento di tasse e contributi della scadenza di febbraio e anche di quella di aprile (che però ricadrebbe sulla prossima stagione). O meglio, i pagamenti sono stati effettuati, ma attraverso alcuni crediti fiscali che a seguito delle dovute verifiche si sono rivelati inesistenti.
La Covisoc aveva chiesto di verificare questi crediti il 28 febbraio scorso, l’Agenzia delle Entrate ha risposto soltanto venerdì 16 maggio, spiegando appunto come non fossero validi. A quel punto si è attivata la macchina della giustizia sportiva: oggi il deferimento, quindi la possibile sanzione. Il patron Cellino sostiene di essere stato truffato dalla società che gli ha venduto i crediti, e che ha provveduto a denunciare, ma di fronte alla giustizia sportiva è oggettivo che quelle scadenze siano state saltate.
Oltre al Brescia è stato deferito anche il Trapani, che milita nel Girone C di Serie C: fa molto meno notizia, in una categoria derelitta che ha già vissuto l’esclusione dal campionato di Taranto e Turris. In questo caso, poi, la posizione in classifica del club siciliano (undicesimo) non implica stravolgimenti significativi anche in caso di penalizzazione. Per quanto riguarda il Trapani, Valerio Antonini e Vito Giacalone, rispettivamente amministratore unico e procuratore della società, sono stati deferiti “per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria”.