
La banca punta ad acquisire il controllo dell'istituto: "Modelli di business affini e forte presenza nelle regioni a maggior sviluppo economico"
Un’altra mossa a sorpresa sullo scacchiere delle banche italiane. Bper lancia un’offerta pubblica di scambio sulla Banca Popolare di Sondrio per creare “uno dei principali operatori” con una “forte presenza nelle regioni a maggior sviluppo economico”. Così l’ex Banca popolare dell’Emilia-Romagna punta a “consolidare il proprio posizionamento”. Come spesso accade per queste operazioni, l’annuncio è stato accolto dal mercato con una corsa all’acquisto di titoli Pop. Sondrio (+ 6%, sui massimi dal 2007) e alla vendita di azioni Bper (- 7%).
L’offerta punta al delisting di PopSondrio e a una integrazione delle due realtà entro fine anno che “potrà realizzarsi in modo rapido ed efficace anche grazie a modelli di business affini e valori condivisi”. L’offerta è finalizzata ad acquisire almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale dell’emittente, così da esercitare il controllo: il corrispettivo totale è stimato in circa 4,3 miliardi con un premio del 6,6% rispetto al prezzo ufficiale alla chiusura di ieri (9,527 euro) e del 10,3% rispetto alla media ponderata degli ultimi tre mesi. Il rapporto di concambio è stato fissato in 1,450 azioni di nuova emissione di Bper per ogni azione esistente di Popolare di Sondrio: l’assemblea straordinaria chiamata ad esprimersi sull’aumento di capitale è fissata al 18 aprile 2025.
Bper, attualmente guidata dall’a.d. Gianni Franco Papa, è partecipata al 19,7% da Unipol Assicurazioni (che con la stessa quota è azionista di maggioranza anche di Pop Sondrio), al 10,28% da Fondazione di Sardegna e al 3,056% da J.P. Morgan Chase. “Questa operazione basata su logiche industriali rappresenta un’opportunità unica di creare un gruppo bancario leader in Italia, con due banche complementari che hanno modelli di business coerenti e che condividono gli stessi valori”, il commento di Papa.
“Il nuovo gruppo beneficerà di una scala significativa in termini di clientela, presenza geografica e sinergie, che consentirà di creare ulteriore valore per gli stakeholder di entrambi gli istituti, si legge. Sarà un gruppo bancario più solido e forte con un’offerta di prodotti e servizi più ampia a beneficio della clientela”. Tra i vantaggi dell’integrazione sinergie di ricavo fino a 100 milioni annui e di costo per 190 milioni all’anno, e target di “incremento dell’utile per azione, con un utile netto atteso al 2027, inclusivo di sinergie, fino a oltre 2 miliardi”.
“Siamo molti eccitati da questa business combination guidata da una forte logica industriale. È un momento cruciale nel sistema bancario italiano e sono convinto che dobbiamo proteggere e difendere i nostri territori con una business combination tra banche con simile Dna e valori”, ha detto l’amministratore delegato di Bper, Gianni Franco Papa che ha aggiunto che, benché concordata, l’offerta non è da considerarsi ostile. “Riteniamo che sia possibile creare una realtà efficiente, una realtà che sappia operare con efficacia”, spiega il presidente di Bper, Fabio Cerchiai.
Il fatto che Unipol possa ritrovarsi ad avere più del 20% del capitale di Bper a seguito dell’offerta sulla Popolare di Sondrio non ha “nulla di ostativo” rispetto all’operazione e sarà la compagnia bolognese “a decidere cosa fare” e se chiede l’autorizzazione alla Bce per salire sopra il 20% del capitale, ha puntualizzato Papa.
“La sintonia con Giorgetti è assoluta, abbiamo anche ragionato di quello che sta accadendo sul piano bancario, ripeto, come ho sempre detto, che noi rispettiamo libere scelte di liberi soggetti privati sul libero mercato. Se si garantisce la biodiversità bancaria e finanziaria rispettando i territori, e potenziando i territori, per noi è un successo. Questo vale per Mps, vale per Sondrio, vale per Bper, vale per la Popolare di Milano. Quando si potenziano il territorio con operazioni sinergiche, per noi il mercato sta andando nella giusta direzione”, commenta il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.