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Gaza, Cameron avverte Gantz: “La pazienza verso Israele sta per finire”. Bozza Usa all’Onu: “Tregua immediata di sei settimane”

“La pazienza verso Israele si sta esaurendo“, da parte di tutta la comunità internazionale e anche di alleati storici come il Regno Unito. È il senso del messaggio che David Cameron, ex premier e ministro degli Esteri del governo britannico, riferirà a Benny Gantz, leader dell’opposizione israeliana e membro del gabinetto di guerra, atteso oggi a Londra dopo aver visitato Washington nei giorni scorsi. Lo ha detto lo stesso Cameron parlando alla Camera dei Lord, il ramo alto del Parlamento: i civili a Gaza “stanno morendo di fame” e Israele deve far entrare più aiuti, ha incalzato. “Abbiamo chiesto agli israeliani di fare tutta una serie di cose, ma devo riferire all’Assemblea che la quantità di aiuti che i palestinesi hanno ricevuto a febbraio è stata circa la metà di quella ricevuta a gennaio. Quindi la pazienza deve esaurirsi e bisogna dare tutta una serie di avvertimenti, a partire, spero, dall’incontro che avrò con il ministro Gantz quando visiterà il Regno Unito”, ha chiarito.

Intanto, secondo quanto riportano i media internazionali, gli Usa hanno rivisto la propria bozza di risoluzione presentata al Consiglio di sicurezza Onu per chiedere “un cessate il fuoco immediato di circa sei settimane a Gaza insieme al rilascio di tutti gli ostaggi”. La prima versione, invece, si limitava a citare un “cessate il fuoco temporaneo”. Washington finora ha posto il veto su tre progetti di risoluzione a proposito del conflitto, due dei quali avrebbero richiesto un cessate il fuoco immediato: i delegati statunitensi hanno fatto sapere che intendono concedere tempo per i negoziati sulla loro bozza.

Si muove anche l’Unione europea: in un briefing con la stampa, un portavoce ha fatto sapere che Bruxelles sta studiando “con attenzione” la possibilità di paracadutare aiuti nella Striscia, come già fatto nei giorni scorsi dagli aerei Usa. L’Ue – ha però precisato il portavoce – “non dispone di mezzi” per un’operazione del genere e dunque l’operazione andrebbe condotta o attraverso “organizzazioni internazionali” o grazie “a uno Stato membro”, attivando il meccanismo di protezione civile, che “non è stato mai usato a questo scopo”.