Cinema

Oscar 2024 – Il toto vincitori: i film favoriti e gli outsider, gli attori e le attrici in pole position

La grande notte degli Oscar 2024 è alle porte: il 10 marzo la consegna a Los Angeles sul palco del Dolby Theatre. Come da tradizione è iniziato il toto vincitori. Chi agguanterà la statuetta per il miglior film, chi sarà l’attrice che potrà ringraziare l’Academy? E riuscirà Io Capitano di Matteo Garrone a strappare la vittoria per il miglior film in lingua non originale?

I favoriti – Oppenheimer uno dei grandi successi dell’anno (oltre 950 milioni al box office globale), continua ad essere in pole per la vittoria e, dopo ben cinque nomination potrebbe arrivare la prima statuetta per il regista Christopher Nolan. Il biopic sul fisico J. Robert Oppenheimer, che con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan arriverà allo sviluppo della bomba atomica, si caratterizza per una regia densa e intensa, e per le interpretazioni di Cillian Murphy, Robert Downey Jr. e Emily Blunt, tutti nelle cinquine dei premi come miglior attore. L’opera del regista inglese non sembra avere rivali anche se Maestro, di Bradley Cooper, presentato al Festival di Venezia, che rilegge vita e opere di Leonard Bernstein in un biopic complesso in cui l’attore offre anche una delle sue migliori performance confermando un talento anche registico dopo A Star is Born. Le quotazioni di Oppenheimer sono altissime ma la concorrenza è agguerrita.

Anche Barbie – a lungo contrapposto a Oppenheimer – spera di ribaltare i pronostici: un compito difficile dopo le premiazioni di Golden Globe e Bafta che hanno confermato la preferenza per il film di Nolan. Comunque il primo film diretto da una regista in solitaria a superare il miliardo di dollari al botteghino e l’afflato femminista qualche chance potrebbe comunque averla. Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese è trai favoriti nonostante l’Academy abbia in passato dimostrare di snobbare il grande maestro. Il grande affresco su come i nativi americani siano stati uccisi dai bianchi allo scopo di impossessarsi dei loro diritti petroliferi potrebbe essere l’ennesima opera del regista a non ricevere il giusto riconoscimento. Scorsese ha vinto un solo Oscar in mezzo secolo di una carriera che non ha confronti per qualità. Povere creature! (Poor Things!), vincitore del Leone d’Oro a Venezia, è il film che potrebbe sparigliare le carte: scivolando sul filo dei temi cari al momento storico e il dissonante Yorgos Lanthimos potrebbe sparigliare senza contare che la sua protagonista, Emma Stone, ha già convinto una volta l’Academy con la Mia di La La Land.

Gli outsider – Sicuramente nella lista dei film che una speranza ce l’hanno c’è Past lives, opera prima di Celine Song tra New York e Seoul, che segue e intreccia le vite di due amici nel corso di 24 anni tra scelte di vite e amore inespresso. C’è poi The Holdovers, che segna il ritorno di Alexander Payne e racconta un surreale Natale del 1970 in cui si ritrovano, controvoglia, un ragazzo problematico, un professore burbero e una cuoca con il figlio disperso in Vietnam (rispettivamente Dominic Sessa, Paul Giamatti e DàVine Joy Randolph, con questi ultimi due puntano all’Oscar). Una sorpresa potrebbe regalarla anche l’inquietante Anatomia di una caduta, pellicola diretta da Justine Triet, vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes. Un film che ha regalato la nomination all’attrice tedesca Sandra Hüller, protagonista anche di un altro film candidato La zona di interesse selezionato per la categoria miglior film in lingua non originale.

Attrici e attori – Mentre ancora molti fan non si capacitano della assenza della categoria miglior attore/migliore attrice di Margot Robbie (Barbie) e Leonardo DiCaprio (Killers...) sul fronte delle interpretazioni e dei premi le cinquine quest’anno vedono dieci attori su venti alla prima nomination, mentre sette sono stati già candidati alla ricerca della prima statuetta e tre già vincitori. Sul fronte del Miglior attore non protagonista, i pronostici stendono tappeti rossi a Robert Downey Jr. e il suo ammiraglio Strauss di Oppenheimer: per lui è la terza nomination, dopo l’ascesa nell’universo Marvel dell’ultimo decennio sarebbe una bella consacrazione. Ma la lotta è ardua: Downey Jr. è marcato stretto da un altro attore alla terza nomination, Ryan Gosling, che con il suo Ken deliziosamente Half Nelson (2006) e La La Land (2016) farebbe strike. Ma non sarà facile.

Per i protagonisti il favorito della vigilia – alla sua prima nomination – è Cillian Murphy per il ruolo omonimo in Oppenheimer, con il quale ha già vinto Golden Globe, Bafta e Sag. Ma il vero outsider potrebbe essere il caratterista Paul Giamatti, il burbero e scontroso professore in The Holdovers. L’unico ad avere già confidenza con gli Oscar è Bradley Cooper, che dirige sé stesso in Maestro. Per le attrici, la sfida è all’ultimo frame. Se infatti Emma Stone, Bella Baxter in Povere creature!, è una delle favorite per vincere il suo secondo Oscar a sette anni da La La Land (2016) (è alla sua quarta candidatura), ottime chance si segnalano anche per Lily Gladstone. L’attrice di Killers of the Flower Moon è la prima nativa americana mai candidata. Dopo lo storico Golden Globe come “Miglior attrice drammatica”, potrebbe entrare nella storia. Dovranno comunque giocarsela con una Carey Mulligan in grande spolvero, in Maestro di Bradley Cooper.

Dopo Golden Globe, Critics’ Choice, Sag e Bafta, si sussurra che l’afroamericana DàVine Joy Randolph, straordinaria e vivida cuoca in The Holdovers, potrebbe stringere nelle sue mani l’Oscar alla prima nomination per la categoria miglior attrice non protagonista. Le rivali però non sono da meno: ci sono Emily Blunt, i cui sguardi intensi in Oppenheimer potrebbero valerle l’ambita statuetta. Da citare anche Jodie Foster in Nyad – Oltre l’oceano, assente dagli Oscar da ben ventinove anni, quando fu candidata per Nell (1994).