Politica

I movimenti al centro, Bonetti lascia Renzi: “Ora un ticket con Calenda”. Tajani prepara il listone: “Porte aperte anche ai delusi Pd”

La deputata ed ex ministra di Italia Viva, Elena Bonetti, lascia il partito di Matteo Renzi: “Il cammino del Terzo polo si è interrotto, ma io voglio pensare al rilancio”. E il rilancio è un “ticket con Carlo Calenda“. È l’ultimo degli scossoni che stanno movimentando l’area di centro in vista delle prossime elezioni europee. Riposizionamenti, cambi di casacca e nuove alleanze per racimolare qualche manciata di voti in più. L’effetto domino è partito dal nuovo “Centro” creato da Renzi, che sabato sera in tv ha dichiarato: “Il mio obiettivo è prendere voti a Forza Italia“. E proprio gli azzurri, preoccupati da un possibile tonfo elettorale, si stanno muovendo per unire le forze con i vari partitini che popolano l’area moderata: dall’Udc a Noi Moderati passando per Toti e Brugnaro, l’idea è di raggruppare tutti in un listone. E il leader Antonio Tajani ha espressamente aperto le porte anche ai delusi del Pd targato Elly Schlein: “Caterina Chinnici è l’emblema di quell’anima moderata cattolica che non si riconosce in quella linea politica. Noi guardiamo a quell’elettorato, oggi siamo pronti ad aprire le nostre porte a chi volesse partecipare alla costruzione di questa che è la dimora di chi vuole creare, per dirla con Battiato, ‘un centro di gravità permanente'”.

Attorno a questo centro ruotano vari attori. E l’ultima pedina a muoversi è stata appunto Bonetti, che passa da Renzi a Calenda: “Non entro in Azione, ma in ticket con Carlo Calenda, con il quale già lavoravo alla federazione tra Italia viva e Azione, collaboro per la nascita di un nuovo soggetto aggregativo più ampio”, spiega l’ex ministra annunciando l’addio a Iv in un’intervista al Corriere della Sera e in un lungo post su Fb. Il suo percorso con Renzi si interrompe: “È la mia storia e la rivendico con tutte le sue ragioni. Ma voglio portarle avanti per una strada diversa da quella che ha scelto Renzi. Io penso al centro non come a uno spazio da occupare ma come a un processo di partecipazione da liberare per essere forza che superi il bipolarismo”. “Ritrovo anche Gelmini e Carfagna con le quali, nel governo Draghi, ho sperimentato un metodo che va ripreso. Sarà un lavoro di squadra”, aggiunge Bonetti.

Dalle beghe interne agli ex alleati di Italia Viva e Azione, fino alle inquietudini di Forza Italia che deve reinventarsi dopo la morte di Silvio Berlusconi e distinguersi dagli alleati del centrodestra. Se Salvini spinge la Lega verso Le Pen, Tajani dalla kermesse dei giovani di FI in corso a Gaeta vara una linea sempre più centrista: “Non è il centro e basta come uno slogan. Noi vogliamo essere forti, non violenti, non si deve confondere un atteggiamento costruttivo, affidabile, serio, con la debolezza”, ha detto il ministro degli Esteri. A chi ha chiesto al vicepremier un commento alle polemiche interne ai dem dopo le parole della segretaria Schlein alla Festa del Fatto Quotidiano sui fuoriusciti, Tajani ha risposto: “Siamo pronti ad aprire le liste di Forza Italia a persone che vogliono costruire con noi la dimora del centro, che non è ‘Il Centro’ di Matteo Renzi”.

Ovviamente c’è spazio per tutti: “Io penso a una pietra angolare del sistema politico italiano com’è stata la Dc con il pentapartito, che era quello che pensava Berlusconi. Quindi, se ci sono dei candidati indipendenti che vogliono partecipare alla costruzione di un centro sono ben accetti. Per quanto riguarda le amministrative, lo abbiamo sempre fatto, abbiamo sempre aperto ai civici. Noi siamo la famiglia del Partito Popolare europeo e vogliamo costruire qualcosa che rinforzi l’anima popolare”, ha ribadito Tajani. Nel frattempo il suo alleato e collega vicepremier a Pontida ospiterà Marine Le Pen.