Politica

Seguo il volere di Meloni e divento patriottico: firmo per le dimissioni di Daniela Santanchè

SANTANCHÈ DEVE DIMETTERSI – FIRMA LA PETIZIONE DEL FATTO SU IOSCELGO.ORG

di Alessio Andreoli

E’ straordinario come il mio patriottismo cresca in modo direttamente proporzionale al tempo che passa da quando questo governo ha preso possesso delle istituzioni e del mainstream. E’ andato sempre più aumentando mano a mano che passano i giorni. Sta accadendo, almeno per me, esattamente quello che il nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è prefisso come obiettivo, cioè formare e creare un popolo di patrioti, cittadini pronti a dimostrare il proprio amore per la patria combattendo e lottando fino allo sfinimento.

Ebbene io sono uno di questi cittadini, voglio lottare per la mia nazione e la mia battaglia personale è già iniziata. Ho firmato sia la petizione per le dimissioni del ministro Carlo Nordio che quella per le dimissioni della ministra Daniela Santanchè. Fino a prima delle ultime elezioni politiche la parola patriota quasi non faceva parte del mio vocabolario e l’unica cosa che mi evocava era il famoso film, appunto Il Patriota interpretato da Mel Gibson.

Tutto è cominciato quando mi sono chiesto cosa mi aspetto, come cittadino patriota, dal governo e dalle istituzioni indipendentemente da chi occupa gli scranni del Parlamento. Direi che la risposta è semplice: mi aspetto che ministri e rappresentanti delle istituzioni a ogni livello siano non dico immacolati, ma almeno senza pendenze con la giustizia; mi aspetto piani a breve, medio e lungo termine per affrontare tutti i problemi della nazione. Abbiamo la sanità pubblica che non funziona ed è già paralizzata, si insiste nel voler fare un ponte sullo stretto di Messina assolutamente inutile se confrontato con tutte le altre priorità della regione, si vogliono smantellare le leggi contro la mafia e il crimine organizzato, si ignora completamente l’evasione e non c’è evidenza di importanti azioni per combattere la criminalità organizzata o recuperare a breve gli extraprofitti delle grandi aziende dell’energia che hanno speculato sulla crisi energetica.

Invece di aiutare i poveri o l’Emilia Romagna dopo le recenti esondazioni e le zone colpite dal maltempo e dagli incendi si investe in armamenti. A tutto questo si aggiunge un linguaggio offensivo, provocatorio, insolente e prevaricatore di ministri o deputati o senatori del destra-centro, come ad esempio le parole impronunciabili di Salvini contro don Ciotti per il solo motivo che ha criticato il ponte sullo Stretto o le parole della seconda carica dello stato Ignazio Benito La Russa che, per difendere il figlio dall’accusa di stupro, si sostituisce ai giudici.

Considero gravissimo il linguaggio utilizzato, ma ancora più grave è quando l’aggressione verbale si traduce in censura come avvenuto per il programma Rai Insider II condotto da Roberto Saviano. Oppure si traduce in un voto parlamentare che salva la ministra Santanchè nonostante abbia spudoratamente mentito al Parlamento e agli italiani sulla gestione delle proprie aziende o quando il linguaggio si evolve in un’azione concreta che ripristina il privilegio del vitalizio ai parlamentari. A questo punto, come Benjamin Martin, protagonista del film Il Patriota, mi chiedo: cosa posso fare ancora per il mio paese visto che, da quanto riportano le cronache tutti i santi giorni, l’arroganza del potere costituito si fa sempre più incalzante?

Beh una cosa che posso, che possiamo tutti noi ulteriormente fare c’è ed è sostenere l’informazione libera, non piegata al potere, l’informazione senza padroni. E qui mi fermo perché, come recita un famoso detto, a buon intenditor poche parole!

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