Politica

Elezioni in Molise, dov’è finito l’elettorato del Movimento 5 Stelle? In tanti disertano le urne, ma non solo. L’analisi dei flussi di voto

Un dato che salta agli occhi dei risultati delle elezioni regionali in Molise è il crollo del Movimento 5 stelle. Nella tornata elettorale che ha segnato la vittoria del candidato del centrodestra Francesco Roberti – che ha sconfitto, con il 62,31% dei voti, il sindaco di Campobasso Roberto Gravina (che era sostenuto dall’intero fronte progressista composto da M5s, Pd e Alleanza Verdi-Sinistra) – è il risultato del movimento di Giuseppe Conte a meritare un’analisi approfondita. Rispetto alle elezioni regionali del 2018 – quando il M5s correva in solitaria con il candidato Andrea Greco – i 5 stelle perdono per strada un bagaglio di quasi 36mila voti.

Cinque anni fa il Movimento 5 stelle risultava il partito di gran lunga più votato del Molise, ottenendo 45.886 preferenze, il 31,57%, cioè quasi un elettore su tre. Nelle elezioni di domenica e lunedì, invece, il M5s si ferma solo al 7,09%, ottenendo soli 9.966 voti (sul sito ufficiale della regione Molise mancano ancora 2 sezioni su 393, ma si tratta di meno di mille votanti). Ma dove sono finiti i quasi 36mila elettori del 2018? Una buona fetta ha scelto di non andare a votare. Anche l’affluenza, infatti, è crollata di oltre 4 punti percentuali, dal 52,17% di 5 anni fa al 47,95%: più di 15.600 elettori hanno disertato le urne rispetto al 2018. Tutto qui? No, i conti non tornano. Mancano all’appello oltre 20 mila voti di elettori che nel 2018 hanno espresso la preferenza per il Movimento 5 stelle. Una piccola parte potrebbe essere andata al Partito democratico che guadagna quasi 3.800 voti rispetto alle precedenti regionali (da 13.122 preferenze a 16.910 di lunedì). Ma non solo: l’analisi dei flussi porta al centrodestra, soprattutto al partito di Giorgia Meloni.

Il crollo dell’affluenza non ha scalfito, infatti, i partiti del centrodestra. Anzi, trainata da Fratelli d’Italia, la coalizione migliora di oltre 19 mila voti il risultato del 2018: da 71.677 preferenze di 5 anni fa si passa a 90.870 voti. Nella galassia di partiti e liste civiche c’è un piccolo “ricambio” di voti interno ma è il partito di Giorgia Meloni l’artefice del recupero di consensi, incassando oltre 20 mila voti in più rispetto al 2018 e passando dai 6.461 ai 26.516 dell’ultima tornata elettorale. Fratelli d’Italia conquista così il gradino più alto del podio di queste regionali. La Lega (al 5,99%) perde quasi 3.500 voti a differenza di Forza Italia (che, anche senza Silvio Berlusconi, ne guadagna 3.200). Al di là di Fdi, i movimenti interni al centrodestra si allineano ai risultati del 2018. I flussi pertanto, al netto di altre variabili, mettono in evidenza uno spostamento dei voti dall’ex elettorato molisano del M5s al partito della presidente del Consiglio.

Pochi mesi fa, alle elezioni politiche del 25 settembre, in Molise il Movimento 5 stelle era risultato il partito più votato con il 24,3% (31.441 voti) seguito da Fratelli d’Italia (con 27.632 preferenze, pari al 21,4%) e Partito Democratico (23.444 voti, 18,1%). Ma alle regionali (dove sono presenti più liste e altre logiche rispetto alle nazionali) tutto è cambiato. Al momento nessun commento ufficiale del risultato in Molise è arrivato dal Movimento 5 stelle. Un’analisi sul risultato del campo progressista è arrivata dal deputato Pd Andrea Orlando. In un’intervista al Quotidiano nazionale ha detto che “quella del Molise è una vicenda con caratteristiche proprie. Se c’è una tendenza da registrare – ha aggiunto – è il forte astensionismo che ha caratterizzato anche questo appuntamento elettorale, e che pagano di più il centrosinistra e il M5S che non il centrodestra. Su questo è sicuramente necessaria una riflessione“, ha detto l’ex ministro del Lavoro.