Capitoli

  1. Pentole e padelle tossiche? Ecco a cosa bisogna prestare attenzione e come riconoscerle dall’etichetta
  2. Occhio al PFOA
  3. Alluminio da evitare
  4. In pietra, ma è verniciata!
Salute

Alluminio da evitare - 3/4

Nello studio di Jonathan Hofmann, è emerso che le persone con alte concentrazioni di PFOA nel sangue hanno il 50% in più di probabilità di sviluppare il cancro del rene rispetto a chi ne ha una percentuale più bassa

Se la superficie di un tegame è attraversata da tagli e graffi, si palesa poi un altro attacco alla salute umana. Il metallo (in genere alluminio) che si trova sotto quelle lacerazioni arriva quindi a contatto diretto con i cibi, con il pericolo di migrare dagli alimenti direttamente al nostro intestino.
Il Ministero della Salute, in una campagna sul corretto utilizzo dell’alluminio in pentole imballaggi, caffettiere e altro, avverte che è necessario comprendere che “l’alluminio non è un materiale che comporta danni alla salute, ma è il suo utilizzo non corretto che può provocare rischi”.
Ad esempio, le particelle metalliche tossiche di una padella con il substrato in alluminio sono rilasciate a contatto con alimenti molto acidi o fortemente salati.
Un innocuo limone, un succulento pomodoro o degli inoffensivi capperi sotto sale potrebbero infatti essere in grado di assorbire alluminio, tossico per il sistema nervoso centrale, e in grado stimolare alcune patologie, soprattutto neurologiche, come l’Alzheimer (Parere CNSA n. 19 salute.gov.it).
Per questo è bene optare per pentole e padelle con fondo di alto spessore, dai 2,5 mm in su, che resistono meglio al tempo e all’usura. Gli strati del rivestimento antiaderente devono essere quindi 4 o meglio ancora 5. Questo facilita la diffusione uniforme del calore ed evita zone di surriscaldamento che fanno bruciare o attaccare i cibi. Basta leggere l’etichetta al momento dell’acquisto per assicurarsene.