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Cospito, cosa hanno detto i dem dopo la visita in carcere. Orlando: “Non deve morire, ma il 41 bis serve”. Linea (più sfumata) di Serracchiani

La delegazione Pd formata da Serracchiani, Orlando, Verini e Lai che visitò l'anarchico in carcere lo scorso 12 gennaio è stata accusata dal deputato Fdi Donzelli di "incoraggiarlo nella sua battaglia". Dopo l'incontro, nessuno dei parlamentari ha speso parole nette e chiare contro il cosiddetto carcere duro. Ecco le loro dichiarazioni

Il 41 bis “è uno strumento del quale ancora non possiamo fare a meno. La questione è se sia applicabile anche a fattispecie che sono parzialmente diverse“. Così parlava il deputato del Pd ed ex ministro della Giustizia Andrea Orlando in un’intervista a Il Manifesto pubblicata il giorno dopo la sua visita ad Alfredo Cospito nel carcere di Sassari. Della delegazione dem facevano parte anche il deputato sardo Silvio Lai, il senatore Walter Verini e la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani. Che uscita dal carcere disse: “Noi sottolineiamo che esiste l’articolo 27 della Costituzione e pensiamo che vada applicato fino in fondo”. Sono loro gli esponenti Pd che ieri, martedì 31 dicembre, il deputato FdI Giovanni Donzelli nel suo intervento in Aula ha accusato di “incoraggiare Cospito nella sua battaglia” contro il 41 bis. È vero? Dopo averlo incontrato in carcere, nessuno dei parlamentari ha speso parole nette e chiare contro il cosiddetto carcere duro.

La delegazione di parlamentari Pd ha incontrato Cospito giovedì 12 gennaio, in seguito all’appello pubblicato da un folto gruppo di giuristi e intellettuali, per costatare di persona le sue condizioni di salute. “Lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, Cospito parlava con i mafiosi”, ha detto Donzelli, che poi ha attaccato: “Vorrei sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. Le informazioni riferite dal deputato meloniano però erano contenute in un atto riservato, come hanno chiarito fonti del ministero della Giustizia. I parlamentari dem non potevano esserne a conoscenza, tanto più che sono fatti avvenuti lo stesso giorno della loro visita. Stando a quanto riporta Repubblica il giorno dopo la loro visita, Cospito agli esponenti Pd disse: “Il 41 bis è disumano, andrebbe tolto a tutti, anche ai mafiosi“. Ecco cosa hanno detto i parlamentari dem dopo aver fatto visita all’anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni per la sua detenzione al 41-bis.

Serracchiani – Le uniche frasi che possono far pensare all’intenzione di un intervento per abolire il 41 bis sono quelle pronunciate dalla capogruppo Serracchiani. La deputata infatti ha citato l’articolo 27 della Carta, che recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. E Serracchiani ha aggiunto: “Va applicato fino in fondo“. Il resto del suo intervento al termine della visita al carcere di Bancali (Sassari) è invece tutto concentrato sulle condizioni di salute di Cospito: “Pensavamo fosse importante venire a verificare le condizioni di salute di questa persona”. E una misura urgente l’ha chiesta, Serrracchiani, ma riguardo al carcere sardo: “Siamo venuti per verificare le condizioni di salute di Cospito, ma anche le condizioni di questo istituto, abbiamo parlato a lungo con la direttrice e con il personale, c’è sicuramente una situazione di mancanza di risorse su cui occorre intervenire velocemente“.

Orlando – “Lo scopo di questa visita era di guardare a una situazione particolare, la salute del detenuto e assicurarci che le condizioni non precipitino. Il caso specifico pone un problema di carattere generale e cioè la effettiva funzionalità del 41 bis rispetto a reati che sono in parte diversi da quelli che hanno generato questo strumento amministrativo. È un tema da approfondire e valutare adeguatamente”, ha dichiarato invece l’ex Guardasigilli Orlando dopo aver incontrato Cospito. Il giorno dopo, la sua intervista pubblicata su Il Manifesto ha chiarito ancora di più il suo pensiero: il 41 bis “è uno strumento che è stato pensato solo per le organizzazioni mafiose. La mafia però è tutt’altro che sconfitta. Perciò è uno strumento del quale ancora non possiamo fare a meno. La questione è se sia applicabile anche a fattispecie che sono parzialmente diverse, o se non si possano trovare anche altri strumenti”. “Adesso il tema fondamentale è impedire che una persona muoia“, ha sottolineato ancora Orlando. Sugli stessi argomenti si è speso sempre il 13 gennaio a Zapping su Rai Radio 1. “Nel caso di Cospito – ha spiegato – il 41 bis è stato applicato ad una fattispecie, e non è la prima volta, che non è legata alla mafia, in ma questo caso ad una organizzazione anarchica, che ha delle specificità . Siamo in una zona grigia” .

Verini e Lai – “Abbiamo parlato anche con i medici oltre che con lui, al momento non è apparentemente in grave pericolo, ma siccome ha rinunciato al cibo da molto tempo ci sono livelli del sangue che stanno diminuendo e che potrebbero creare in ogni momento scompensi a organi vitali“. Le parole del senatore del Pd Valter Verini all’uscita dalla visita al carcere si sono concentrate soprattutto sulle condizioni di salute di Cospito: “La situazione è sotto controllo ma non è certo rassicurante“. Anche il deputato Lai ha rimarcato soprattutto questi aspetti: C’è una cura medica attentissima, è tenuto sotto controllo sia dal medico del 41 bis, dal sistema medico del carcere e dal medico personale che è stato indicato dal suo avvocato, quindi è monitorato costantemente”. “Abbiamo parlato a lungo – ha riportato Lai – lui rimarca le ragioni della protesta, ritiene irragionevole che gli venga applicato questo regime, ma serviva incontrarlo e rendersi conto delle condizioni in cui sta scontando la pena”. Questo, almeno stando alle dichiarazioni dei parlamentari Pd, era lo scopo principale della visita.