Musica

Sanremo 2023, è ricominciato il teatrino delle critiche e delle battute: state sereni

Sanremo 2023: nemmeno il tempo di riflettere sulla lista dei Big annunciati da Amadeus che è cominciato il trito e ritrito teatrino social delle critiche e delle battute sarcastiche riguardo la scelta dei cantanti in gara. Chi si meraviglia di non conoscerne alcuni, chi boccia il ritorno di vecchie glorie del Festival, chi non lo guarderà, chi lo guarderà e non lo dirà e così via.

L’arrivo di quei giorni, che anni fa aspettavo trepidante ammirando chi aveva raggiunto un traguardo al quale tanto avrei ambito anche io, ora lo vivo come uno spettatore semplicemente curioso di scoprire cosa sta accadendo in Italia. Come ho più volte scritto, il Festival di Amadeus è un’istantanea di come vanno le cose nell’industria discografica. E se qualche anno fa ci si scagliava contro quelli che approdavano a Sanremo dopo essere venuti fuori dai talent, ora si discute su chi siano alcuni artisti che funzionano benissimo sui social e sono diventati famosi attraverso gli streaming in rete delle loro canzoni, a volte partiti dal chiuso delle loro camerette, amati dai giovanissimi che poi affollano le loro serate dal vivo. Ragazzi che suonano per ragazzi che ascoltano, che sono i maggiori fruitori di musica e fanno numeri che decidono il successo.

Quindi state sereni se si alterneranno tra i partecipanti nomi a volte anche difficili da pronunciare e per voi difficili da ricordare, non scandalizzatevi se ci saranno performance che hanno l’intento di provocare, di trasgredire canoni di perbenismo, ma che spesso sono solo un tutt’uno con trucco e parrucco di scena. Non preoccupatevi se non riuscirete a percepire alcune parole dei testi o se faticherete a comprenderne metriche e rime. Non prendetevela se accanto a un cospicuo numero di big giovani ci saranno altre sei giovanissime nuove proposte che gareggeranno con tutti e non fatevi prendere dallo sconforto se ai Jalisse per 26 volte è stato negato di tornare sul palco di Sanremo. Inoltre, non fatevi prendere dall’ansia da prestazione immedesimandovi in Colapesce&Dimartino nei confronti dei quali le aspettative sono molto molto alte, dopo aver sbancato con Musica leggerissima. Loro per converso hanno accolto la notizia dell’ammissione alla gara con il consueto sardonico atteggiamento irriverente, dissimulando l’entusiasmo sotto mentite spoglie di disappunto.

Non giudicate Amadeus. Ha cominciato la sua carriera come dj, viene dagli anni Ottanta, è stato lanciato dal mago Claudio Cecchetto, perciò ha frequentato un’ottima scuola. Dopo aver portato al successo alcune edizioni del Festivalbar ha coronato il sogno di una vita, ha raggiunto l’apice auspicato per la sua carriera. Sa cosa potrà funzionare in radio, coglie mode e tendenze, strizza l’occhio – anzi l’orecchio – a nuovi suoni, che vi piacciano o no. Sicuramente ricorda che avete accusato tante volte il Festival di essere un programma vecchio per anziani bacucchi e quindi ha creato il suo format. Un mix di vecchio e nuovo per accontentare un po’ tutti ma soprattutto per attirare una fascia di pubblico che ha sempre snobbato il Festival. Invece nelle ultime edizioni le canzoni che lui ha scelto, non necessariamente solo quelle che hanno vinto, hanno funzionato nelle radio e sono diventate campioni di ascolti in rete.

Sì, d’accordo, ha accettato i Cugini di Campagna, ma almeno un elemento di vera trasgressione era necessario. Non vi piace Anna Oxa? Nemmeno Paola e Chiara? Ah ci sono anche dei figli famosi? Gianluca Grignani lo scorso anno vi aveva deluso? C’è Giorgia ma non la Pausini?

A proposito di Giorgia. La cantante romana ha simpaticamente scritto un paio di ironici tweet nel riferire i commenti del padre e del figlio alla notizia della sua partecipazione al Festival: il primo ha pensato che andasse come ospite, e il secondo ha detto che avrebbe tifato per Lazza. Lei ci ha scherzato su pubblicamente, Lazza ha risposto che tiferà per lei.

Il Festival di Sanremo è uno spettacolo televisivo e ai canoni della televisione obbedisce. È una rappresentazione. È qualcosa che, per continuare a movimentare gli introiti che evidentemente genera, deve fare ascolti, molti ascolti, e forse ha bisogno anche del vostro malcontento per funzionare. Tanto, qualunque fossero state le scelte, ci sarebbero state comunque delle critiche. I puristi della musica, della canzone, dei generi dovranno continuare a cercare altrove le emozionanti colonne sonore delle loro esistenze. Noialtri in quei giorni cercheremo di cogliere il bello, se ci sarà, mangiando popcorn fin quanto reggeremo nella notte.