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  1. Elezioni politiche 2022, la carica dei 101 candidati “impresentabili”. Condannati, imputati e indagati: chi li candida e in quali circoscrizioni
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Elezioni politiche 2022

FORZA ITALIA - 3/10

ESCLUSIVO - Il Parlamento è ridotto? Il numero dei politici in corsa è crollato? I partiti sono riusciti in ogni caso a riempire le loro liste di esponenti alle prese con problemi giudiziari più o meno gravi. Secondo calcoli e verifiche de ilfattoquotidiano.it sono oltre 100 su un totale di circa 5mila nomi. In testa a questa poco lusinghiera classifica c'è la Lega, davanti a Fi, Pd e Fdi. La Lombardia "batte" Sicilia e Campania

CONDANNATI

Silvio BerlusconiUninominale Senato Lombardia – U06 + Plurinominale in Lombardia (P02 + P03), Piemonte (P02), Lazio (P02) e Campania (P01)
Si ricandida al Senato da dove è stato espulso il 27 novembre del 2013, dichiarato decaduto dopo la condanna in via definitiva a 4 anni di carcere per frode fiscale. Nel 2018 ha incassato la riabilitazione, dopo l’affidamento ai servizi sociali. Nel curriculum giudiziario dell’ex presidente del Consiglio – tra prescrizioni, assoluzioni, amnistie e archiviazioni – rimangono ancora altri nodi da sciogliere. È attesa per l’autunno la sentenza nel processo Ruby ter: Berlusconi è tra gli imputati ed è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver pagato alcuni testimoni delle cosiddette “cene eleganti” di Arcore. Per lui la procura di Milano ha chiesto una condanna a sei anni. Poi ci sono le indagini in corso. Al momento Berlusconi risulta ancora personalmente indagato (insieme allo storico braccio destro Marcello Dell’Utri) dalla procura di Firenze come presunto mandante occulto delle stragi del 1993 di Milano, Roma e Firenze. L’indagine – di cui non si ha fino ad oggi alcuna notizia di archiviazione – era stata confermata implicitamente nel novembre del 2019 dallo stesso leader di Forza Italia. I legali dell’ex premier avevano prodotto i documenti per dimostrare come il loro cliente fosse ancora sotto inchiesta da parte della procura competente per le “stragi continentali” commesse da Cosa nostra. In questo modo Berlusconi si era potuto presentare con lo status di “indagato di reato connesso” davanti alla corte d’Assise d’Appello di Palermo, che stava celebrando il processo di secondo grado sulla Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra.

Claudio LotitoUninominale Senato Molise – U01
Prescritto nel processo penale (dove era stato condannato in appello a 18 mesi) e squalificato 4 mesi in quello sportivo per Calciopoli. Condannato in via definitiva a 3 mesi convertiti in pena pecuniaria per omessa alienazione delle partecipazioni della Lazio (nello stesso processo prescritto per aggiotaggio). E nuovamente prescritto, in fase di udienza preliminare, nell’inchiesta ribattezzata Multopoli e che riguardava la cancellazione di una serie di contravvenzioni.

Roberto CotaPlurinominale Camera Piemonte 2 – P01
Ex governatore del Piemonte, nel dicembre del 2021 è stato condannato a un anno e sette mesi di carcere dalla Corte di Appello di Torino per la vicenda Rimborsopoli degli ex consiglieri regionali del Piemonte. Il processo si è celebrato per iniziativa della Corte di Cassazione, che aveva annullato una sentenza precedente.

IMPUTATI E INDAGATI

Fiammetta ModenaPlurinominale Senato Umbria – P01
Rinviata a giudizio nell’inchiesta sui rimborsi della Regione Umbria. Processo iniziato nel novembre del 2021. Con la corte dei conti ha deciso di patteggiare versando, come prescrive il codice di procedura contabile, la metà della somma richiesta.

Ugo Cappellacci Uninominale Camera Sardegna – U01 + Plurinominale Sardegna – P01
Il 10 febbraio è stato rinviato a giudizio. Imputato per corruzione e peculato nell’inchiesta su una presunta tangente da 80mila euro legata all’assegnazione di contributi pubblici quando Cappellacci era presidente della Regione. Condannato in appello dalla Corte dei conti a 220mila euro per il licenziamento del capo ufficio stampa della Regione. Coinvolto nel processo P3: mentre per gli altri imputati il 16 marzo 2018 arrivano le condanne in primo grado, per Cappellacci scatta la prescrizione.

Francesco SilvestroPlurinominale Senato Campania – P01 + P02
A processo per tentata concussione e falso per fatti risalenti al 2013, anno in cui ricopriva la carica di presidente del Consiglio comunale di Arzano (Napoli), un’amministrazione sciolta per camorra due anni dopo. Con queste imputazioni è in corso da anni un processo che vede alla sbarra Francesco Silvestro, ricco imprenditore detto “il principe della notte” dall’alto delle cinquemila piazze di materassi sfornate ogni giorno dall’azienda di famiglia.

Mario OcchiutoPlurinominale Camera Calabria – P01
Fratello del governatore calabrese, è sotto processo per bancarotta fraudolenta per il fallimento la società Ofin. La sorella è stata condannata in primo e secondo grado con rito abbreviato. A luglio scorso gli è stato notificato un atto di chiusura delle indagini. Gli viene contestata sempre la bancarotta ma per il fallimento di altre due società.

Gianfranco MiccichèPlurinominale Senato Sicilia 1
Per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana a febbraio la procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio per finanziamento illecito al partito, nell’ambito dell’inchiesta “Waterloo” della Dia, Guardia di finanza e Carabinieri. L’indagine sostiene come professionisti, politici, istituzioni e forze dell’ordine fossero – secondo l’accusa – asserviti a Girgenti Acque (la società che si occupava della gestione del servizio idrico nell’Agrigentino) in cambio di favori e posti di lavoro per familiari, amici e amanti.

Jessica MarcozziPlurinominale Senato Marche
Capogruppo al Consiglio regionale delle Marche, è a processo per bancarotta fraudolenta. Nel luglio del 2021 ha chiesto e ottenuto di essere processata con rito abbreviato.

Cosmo MitranoPlurinominale Camera Lazio 2 – P02
Ex sindaco di Gaeta, è indagato in un’inchiesta per lottizzazione abusiva nel comune in provincia di Latina.

Francesco PiroPlurinominale Senato in Basilicata
Capogruppo di Forza Italia in regione, a giugno gli è stata notificata la proroga delle indagini sul presunto “sistema Basilicata” che coinvolge amministratori e politici lucani. La procura di Potenza ipotizza, a vario titolo, reati che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione elettorale, dalla corruzione alla tentata concussione.

Lorenzo Sospiri Plurinominale Senato Abruzzo
Presidente del Consiglio Regionale abruzzese è indagato per concorso in turbativa d’asta in una recente inchiesta sulla sanità pescarese. Secondo le indagini si sarebbe adoperato per turbare una gara d’appalto per la gestione dell’affidamento dei servizi in favore dei pazienti in stato di fragilità. Per Sospiri si tratta di una nuova indagine dopo la prima del maggio 2021 che lo vede indagato per corruzione e associazione per delinquere: l’indagine riguarda appalti nella sanità e nei trasporti e vede al centro la figura dell’imprenditore Vincenzo Marinelli, già dirigente della Federcalcio e presidente onorario del Pescara.

Silvio Berlusconi – VEDI TRA I CONDANNATI

HANNO PATTEGGIATO

Michela Vittoria BrambillaUninominale Camera Sicilia 1 – U04
Ha patteggiato nel luglio 2019 in udienza preliminare a Lecco, un anno e 4 mesi, con pena sospesa, per il fallimento delle Trafilerie del Lario di Calolziocorte (Lecco). Il padre Vittorio Brambilla ha patteggiato un anno e 6 mesi.

Ada LaiUninominale Camera Sardegna
Da dirigente del Comune di Cagliari ha patteggiato un anno e 11 mesi a conclusione del processo che l’ha vista imputata di peculato nell’ambito dell’inchiesta su “Abitare Assistito”, un progetto per l’inserimento dei sofferenti di disturbi psichiatrici in case affittate dal Comune e tenute a lungo vuote. Per lo stesso caso è stata anche condannata a pagare 255.671 euro per danno erariale dalla Corte dei Conti sarda, in primo grado.

Pietro VignaliPlurinominale Camera Emilia-Romagna 1 P01
Ex sindaco di Parma. Si era dimesso nell’estate del 2011 dopo le proteste di piazze e sette successive inchieste aperte dalla Magistratura. La tesi degli inquirenti era che tra il 2007 e il 2011 erano state sottratte ingenti somme di danaro pubblico tramite società partecipate e finte fatturazioni. Arrestato nel 2013, posto agli arresti domiciliari, sottoposti a sequestro quasi 2 milioni di suoi beni, Vignali nel 2015 ha patteggiato una pena di due anni (sospesa) dopo aver accettato di versare un cospicuo risarcimento, 550.000 euro, al Comune di Parma, che si era costituito parte civile. In quanto rito alternativo, tra i benefici connessi, oltre ad uno sconto di pena e alla mancata applicazione di pene accessorie, prevede l’estinzione del reato.