Economia

Tassa minima sulle multinazionali: Italia, Francia e Germania (con Spagna e Olanda) pronte ad andare avanti da sole

"Le aziende devono pagare la loro quota dell’onere per alleviare l’impatto della crisi energetica globale", scrivono i ministri dell'Economia. La dichiarazione congiunta apre la strada a una cooperazione rafforzata che consentirebbe di dribblare il veto dell'Ungheria, che si è messa di traverso dopo lo stop al suo Piano di ripresa

Italia, Francia, Germania, Spagna e Olanda sono “pronte ad attuare” la tassazione minima sulle multinazionali “nel 2023 e con ogni mezzo legale“. Lo annunciano i ministri delle Finanze in una dichiarazione congiunta, aprendo la strada a una cooperazione rafforzata tra un gruppo di Paesi che procederebbero da soli. In modo da dribblare il veto dell‘Ungheria, che si è messa di traverso in quella che sembra una rappresaglia a fronte del mancato via libera da parte della Commissione al suo Piano di ripresa e resilienza. A giugno dall’Ecofin era quindi uscita una nuova fumata nera, a un anno dal G7 che ha trionfalmente licenziato l’intesa su un’aliquota del 15% (assai bassa rispetto a quel che paga un normale lavoratore dipendente) e sulla redistribuzione del “diritto a tassare” una parte di utili tra tutti i Paesi in cui una multinazionale opera.

“L’inflazione colpisce pesantemente il potere di spesa dei nostri concittadini” e “le aziende devono pagare la loro quota dell’onere per alleviare l’impatto della crisi energetica globale. Questo è il motivo per cui riaffermiamo oggi il nostro rafforzato impegno ad attuare rapidamente tassazione minima effettiva globale. È una leva fondamentale per un’ulteriore giustizia fiscale attraverso una lotta più efficace contro l’ottimizzazione e l’evasione fiscale”, si legge nella dichiarazione firmata dal ministro dell’Economia italiano Daniele Franco con l’omologo francese Bruno Le Maire, il tedesco Christian Lindner, l’olandese Sigrid Kaag e la spagnola Nadia Calviño.

“All’Ecofin di giugno 2022, 26 dei 27 Stati membri dell’Ue hanno espresso la volontà di attuare questo importante passo verso la giustizia fiscale e il nostro primo obiettivo rimane quello di raccogliere un consenso – aggiungono – Se nelle prossime settimane non dovesse essere raggiunta l’unanimità, i nostri governi sono pienamente determinati a portare a termine il nostro impegno. Siamo pronti ad attuare la tassazione effettiva minima globale a partire dal 2023 e con ogni mezzo legale possibile. Siamo inoltre pienamente impegnati a completare il lavoro per una migliore riallocazione dei diritti di tassazione dagli enormi profitti delle multinazionali globali con l’obiettivo di firmare una convenzione multilaterale entro la metà del 2023″.