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Olimpiadi 2026, i ritardi della misteriosa pista da bob di Cortina. E Innsbruck si propone: “Se volete la nostra è disponibile”

Se il Veneto non dovesse riuscire a costruire la contestata pista da bob, skeleton e slittino per i Giochi Invernali 2026, gli austriaci sono pronti ad ospitare le gare. Anzi, è in corso una ristrutturazione dell’impianto di Igls, che dovrebbe concludersi per l’inizio della stagione invernale 2024-25. Ma precisano: "Finora non ci sono state richieste di informazioni"

Se a Cortina non dovesse essere costruita la contestata pista da bob, skeleton e slittino, per le Olimpiadi Invernali 2026, gli austriaci di Innsbruck sono pronti ad ospitare le gare. Anzi, è in corso una ristrutturazione dell’impianto di Igls, che dovrebbe concludersi per l’inizio della stagione invernale 2024-25, in tempo quindi per consentire il collaudo in vista dei Giochi del febbraio 2026. “Siamo disponibili, se ci fosse richiesto, ma finora nessuno lo ha fatto”: è scritto in due lettere che sono pervenute alla neo-consigliera comunale cortinese Roberta de Zanna, del gruppo Cortina Bene Comune. La stessa consigliera ha rivelato la circostanza nel corso di un dibattito pubblico che si è tenuto in piazza Angelo Dibona a Cortina.

Matthias Schipflinger, per conto dei gestori delle infrastrutture sportive di Innsbruck, ha scritto: “Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di informazioni sull’organizzazione di gare di bob/slittino nell’ambito delle Olimpiadi invernali del 2026. Di conseguenza, non abbiamo presentato un’offerta o una panoramica dei costi”. La Regione Veneto ha infatti sempre dichiarato di voler realizzare l’impianto a Cortina, anche se molto più costoso e non gradito al Comitato Olimpico Internazionale. Il gestore austriaco aggiunge: “E’ in corso una ristrutturazione generale della pista e di tutti gli edifici, i lavori saranno eseguiti nel 2023-2024, la conclusione è prevista prima dell’inizio della stagione 2024/25”. Per quella data (dicembre 2024) dovrà essere pronta anche la pista di Cortina, per la quale è stato redatto solo il progetto di fattibilità.

“La pista – continua Matthias Schipflinger – sarà omologata per tutte le competizioni internazionali di slittino, bob e skeleton. Eventuali gare preolimpiche potrebbero quindi svolgersi a partire dal 2024/25. In linea di principio siamo disposti a discutere in qualsiasi momento dell’organizzazione delle gare e di un contributo ai costi di ristrutturazione della pista”. Il vice governatore del Tirolo, Josef Geisler, ha confermato quanto scritto da Schipflinger: “Finora non ci sono state richieste di informazioni sull’uso della pista di Igls”.

È la prima volta che da Innsbruck arriva un segnale così diretto, anche perché la progettazione della pista di Cortina è in ritardo di almeno due anni sul cronoprogramma. “Olimpiadi 2026: tutti i segreti della nuova misteriosa pista da bob di Cortina” è stato il tema dell’incontro promosso da Comitato Civico Cortina e Voci di Cortina. Oltre a Roberta de Zanna hanno partecipato Marina Menardi (Comitato Civico Cortina) e Giuseppe Pietrobelli, giornalista de Il Fatto Quotidiano. Da remoto è intervenuto lo scrittore Paolo Cognetti, con una accorata difesa della montagna e della sua integrità da conservare, accompagnata da una riflessione sulla necessità di non costruire nulla di nuovo in un ambiente già degradato.

Dell’impianto per il bob, che costerà almeno 85 milioni di euro e che dovrà essere pronto per il dicembre 2024, sono stati svelati i molti aspetti problematici: i costi continuamente oscillanti, il pesante ritardo accumulato, i richiami del Comitato Olimpico Internazionale a ricorrere a strutture già esistenti in nome della sostenibilità economica ed ambientale. In particolare, sono stati svelati i contenuti del progetto di fattibilità che prevede la costruzione di una pista completamente nuova, non la semplice ristrutturazione dell’impianto “Eugenio Monti” chiuso nel 2008, come era stato invece prospettato nel momento in cui era stata presentata e accettata la candidatura Milano-Cortina 2026 (con il Trentino Alto Adige).

Si tratta delle anticipazioni pubblicate da ilfattoquotidiano.it, ma di cui i cittadini cortinesi e veneti non erano mai stati informati dagli amministratori comunali e regionali. Un primo progetto era sbagliato. Elaborato da Coni Servizi e dalla Regione Veneto, era stato bocciato dalle Federazioni Internazionali, perché non teneva conto dei limiti di accelerazione e di velocità. Una seconda versione è risultata troppo impattante, visto che prevedrebbe una specie di “viadotto” in cemento lungo 300 metri e alto 20 metri proprio sopra una palestra di roccia e i campi del tennis club di Cortina. Uno sfregio ambientale ai piedi delle Tofane. È così spuntata una terza ipotesi, che però segue solo parzialmente il percorso della vecchia pista “Monti”, visto che nella parte finale forma una specie di “otto”. Ciò comporterà non solo l’abbattimento di più di due ettari di bosco, ma anche l’eliminazione di due strutture.

Il primo a scomparire sarebbe un parco giochi per bambini, che Cortina attendeva da dieci anni, che è costato un milione e 300 mila euro e che fu inaugurato un anno fa in pompa magna. Oltre a questo sacrificio, scomparirebbe il “Cortina Adrenalina Center” di Mirko Giardini, un percorso-avventure realizzato con strutture sopraelevate su larici alti fino a 25 metri nei pressi di due delle curve più famose della vecchia pista, l’Antelao e la Cristallo. Da due anni gli ambientalisti, che hanno firmato petizioni e raccolto alcune migliaia di firme, chiedono che le gare del bob si tengano a Innsbruck. Finora la posizione del governatore leghista Luca Zaia è stata irremovibile: “La pista di Cortina sarà il simbolo delle Olimpiadi invernali”.