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‘Nelle tracce del lupo’, il podcast che vi accompagna nel selvaggio. Perché ascoltarlo

Fin da quando ero bimbo non ho mai tollerato l’augurio “in bocca al lupo” con la relativa risposta “crepi il lupo”. E sempre quando ero bimbo si narrava che ci fossero ancora dei lupi, in particolare alle pendici del monte Fantino, che fa parte del gruppo del Marguareis – nelle Alpi Liguri – il cui etimo potrebbe essere “male ne avrai”. E dal lupo nell’immaginario umano non si è mai pensato che potesse venire del bene. Io invece già allora lo associavo alla selvaggità e me lo immaginavo vagare tra brughi e boschi.

Oggi che il lupo sta estendendo il proprio areale, la scoperta più emozionante che posso fare è trovare delle orme o delle fatte di lupo. Non lo vedo: ma forse è meglio così, che rimanga con la sua aura di mistero. Ed è un’aura di mistero e di immersione nel selvaggio che ci accompagna nelle cinque puntate del podcast di Lorenzo Pavolini e Davide Sapienza “Nelle tracce del lupo”, in onda su RaiPlaySound da mercoledì 15 di questo mese.

Un viaggio a più voci, tra biologi, guardiacaccia, guardaparco, gestori di rifugio, tutti che hanno visto, o che hanno sentito, o che comunque sanno del lupo. Un viaggio magico anche perché è sonoro e non visivo, e questo aumenta il mistero che circonda l’animale, anzi, gli animali, perché il lupo si associa al branco. Anche se è un lupo solitario, Slavc, l’esemplare che dalla Slovenia compì un viaggio di oltre mille chilometri per arrivare in Lessinia ed accoppiarsi con la lupa Giulietta, e mettere su famiglia. Una delle tante storie raccontate nelle cinque puntate, cui altre ne seguiranno in futuro.

Certo, nessuno nega che il lupo possa sbranare animali domestici, ma questa è la sua natura, e l’uomo ha i mezzi per difendersi senza eliminare questo che, non dimentichiamolo, è pur sempre un predatore: ci pensino a questo i ministri che ne hanno competenze, ammesso che siano competenti…

La natura del lupo non è né buona né cattiva. Termini che invece possono tranquillamente associarsi alla natura di noi umani, che uccidiamo per i più futili motivi. Ed è così che il ritorno del lupo, in fondo, è una delle pochissime notizie positive di questi tempi bui. Ed è così che anch’io pochi mesi fa, sì, ho effettivamente incrociato le orme e le fatte del lupo. Mi guardavo intorno e sentivo che c’era. Dentro di me, in fondo, preferivo non vederlo.