La7

Guerra Russia-Ucraina, Travaglio a La7: “Per Letta in Italia c’è impressionante filoputinismo da alcuni anni? Solennissima sciocchezza”

Enrico Letta dice che in Italia c’è un impressionante filoputinismo cominciato negli anni scorsi? A me sembra una solennissima sciocchezza. Durante il secondo e il terzo governo Berlusconi, noi siamo stati le cheerleader di Putin, che nel frattempo aveva fatto già ammazzare giornalisti e aveva fatto le sue guerra. Non c’era niente di nuovo da scoprire rispetto a Putin e al suo regime”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio commenta le dichiarazioni del segretario dem Enrico Letta sul filoputinismo italiano, a suo dire iniziato solo da qualche anno.

Travaglio aggiunge: “Berlusconi è stato l’unico presidente del Consiglio del mondo, a parte forse Lukashenko, ad aver definito Putin “un dono del Signore” e “un uomo di pace”. In Italia, invece, c’è il problema inverso, cioè una specie di caccia alle streghe condotta dalle Sturmtruppen che non consentono nemmeno un ragionamento o un pensiero diverso. C’è una sorta di caccia all’uomo che criminalizza chi cerca le cause della guerra, scambiandole col dar ragione a Putin. Quando – continua – a scuola studiavamo la storia, sapevamo che l’aver umiliato la Germania dopo la prima guerra mondiale aveva prodotto la seconda e nessuno ha mai pensato che, scrivendo quella semplice e pure verità sui libri di storia, stava giustificando Hitler. Adesso chiunque cerchi le cause di questa guerra, che non è certamente iniziata lo scorso 24 febbraio ma che dura da una decina d’anni e che ha molte concause, viene indicato come un servo di Putin”.

Il direttore del Fatto conclude: “In Italia non c’è nessun filoputinismo, queste sono tutte sciocchezze che vengono dette per utilizzare la guerra e la resistenza degli ucraini per regolare conti alla buvette di Montectorio. È una cosa ignobile che non fa onore a chi ci prova. Io ricordo solo che negli anni in cui eravamo ‘atlantisti’, secondo alcuni, i governi Renzi e Gentiloni hanno fatto dell’Italia il terzo Paese violatore dell’embargo fornendo armi alla Russia, poco meno di quello che facevano i francesi e i tedeschi che, a loro volta violavano l’embargo”.