Una verità complessa, con un punto di vista (il suo e quello di sua sorella Alessandra) a lungo celato, che ora è confluito in un libro, Fine dei giochi. Luci e ombre sulla mia famiglia, edito da Piemme, e in due interviste destinate a far discutere
La Gucci, che all’epoca della morte del padre aveva appena 14 anni (oggi ne ha quaranta), racconta anche che idea si era fatta del ruolo giocato dalla Reggiani. Per anni, e nonostante molte ambiguità, ha pensato che fosse innocente, era convinta della sua estraneità, le portava i pacchi in carcere e la supportava, studiando anche le carte processuali. Fino a quando, in tv, la madre fece una mezza ammissione che cambiò tutto. «L’ho chiamata, chiedendole spiegazioni. Alla fine, è sbottata: “Insomma, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto solo per voi due”. Dunque, qualcosa aveva fatto. Ho sentito il vuoto sotto i piedi. Una voragine».