Una verità complessa, con un punto di vista (il suo e quello di sua sorella Alessandra) a lungo celato, che ora è confluito in un libro, Fine dei giochi. Luci e ombre sulla mia famiglia, edito da Piemme, e in due interviste destinate a far discutere
Colpa, o merito dipende dai punti di vista, del film di Ridley Scott che Allegra Gucci bolla senza sé e senza ma “una pessima caricatura”. «È stata la molla. Ho voluto dire la mia. Lo devo a mio padre, che non ha più voce, e ai miei due figli: vorrei che, crescendo, attingessero ai fatti raccontati dalla mamma», rivela. Dopo essere stato stroncato dalla critica internazionale, arriva dunque il colpo definitivo su House of Gucci e Allegra se la prende direttamente con il regista che, spiega, ha dipinto il padre «come un debole, un viziato. Tutto falso. E mia madre era una donna bellissima, corteggiata. Mai si sarebbe imbucata a una festa. Papà era luminoso, un grande lavoratore. Un ricordo: Forte dei Marmi, un fine settimana tutti insieme, partite a calcetto. Come una famiglia normale».