Quirinale 2022

Quirinale, a vuoto anche il terzo scrutinio: 125 preferenze per Mattarella, per Crosetto quasi il doppio dei voti dei grandi elettori FdI

Senza intesa tra i partiti, anche la terza votazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica finisce in un nulla di fatto. Da domani, giovedì 27 gennaio, il quorum si abbassa a 505 voti. Se a prevalere sono state anche oggi le schede bianche, sono però in forte calo rispetto alle prime due votazioni. Oltre 200 in meno rispetto a lunedì.
Se fuori e dentro il Palazzo proseguono le trattative e gli scontri, con Matteo Salvini e il centrodestra tentati dallo strappo sul nome della seconda carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, mentre Pd, M5s e resto del centrosinistra hanno avvertito come la spallata farebbe saltare maggioranza e governo, diversi sono stati anche i segnali arrivati nel segreto dell’urna. Così, oltre alla forte diminuzione delle schede bianche, è aumentato anche il consenso del capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha raccolto ben 125 preferenze. Potrebbe averli ricevuti dalla sinistra Pd, da Leu, da quella parte del M5S da sempre favorevole alla sua rielezione, ma non solo, tornando a far sperare chi punta a quel bis già più volte allontanato dallo stesso presidente della Repubblica.
Fratelli d’Italia si è invece smarcata e “contata” sul nome di Guido Crosetto, candidato di bandiera: ha però raccolto 114 preferenze, ben 51 in più dei 63 grandi elettori del partito di Meloni. Quasi il doppio. Un messaggio considerato, secondo fonti interne, come “un messaggio” al leader della Lega Matteo Salvini. Allo stesso modo come altri segnali, a partire dai 19 voti andati a un altro esponente del centrodestra, il vice segretario leghista Giancarlo Giorgetti. Pier Ferdinando Casini, sponsorizzato da Matteo Renzi e già pubblicamente oggi sostenuto da un gruppo di senatori delle Autonomie, si è invece fermato a 52 voti. Ma il suo nome potrebbe ancora restare in campo