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Covid e raccomandazioni Ecdc, perché finanziamo un’agenzia europea se poi non la ascoltiamo

di Felice Musicco

Ci si chiede a che pro l’Unione Europea sovvenzioni una Agenzia per produrre raccomandazioni sanitarie per il bene dei cittadini, quando poi i governi degli Stati Membri tengono conto solo marginalmente dei risultati del suo lavoro. Viene da chiedersi poi perché con l’Ue, quando si tratta invece di raccomandazioni di tipo finanziario, provenienti da altri organismi che collaborano con la Commissione Europea quali la Bce e il Fondo monetario internazionale, queste diventino immediatamente esecutive negli Stati Membri.

L’Ecdc (https://www.ecdc.europa.eu/) è una agenzia sanitaria dell’Unione Europea che si occupa del controllo e della prevenzione delle infezioni, sovvenzionata e sostenuta dagli Stati Membri. E’ il principale ente europeo di riferimento per produrre indicazioni scientifiche basate sulle evidenze nel corso della pandemia Covid, da utilizzare negli Stati Membri per proteggere i cittadini. I suoi testi vengono adottati e citati fedelmente anche dal nostro Iss.

Composta da esperti epidemiologi di tutti gli Stati, l’Ecdc sta producendo continuamente documentazione e indicazioni che dovrebbero immediatamente trovare riscontro nei provvedimenti degli Stati Membri. Su Omicron è stato prodotto un documento in data 26 novembre e un altro in data 15 dicembre e poi altri in date successive.

Già dal documento di novembre, oltre alle raccomandazioni sulle vaccinazioni da promuovere, si legge:

“In response to high incidence of the Delta VOC, non-pharmaceutical interventions (NPIs) should continue to be implemented by all countries and given the impending probable dominance of the Omicron VOC, these need to be further strengthened without delay. The immediate reinforcement of NPIs will slow the spread of the Omicron VOC, to allow countries to gain time for further vaccination roll-out, including booster doses, and to prevent a sudden high impact from the spread of this variant. Without reduction of contact rates through the implementation of NPIs and increased booster vaccination, levels of transmission could rapidly overwhelm EU/EEA healthcare systems.”

[In risposta all’elevata incidenza del Delta VOC, gli interventi non farmaceutici (NPI) dovrebbero continuare a essere attuati da tutti i paesi e, data l’imminente probabile predominanza del VOC Omicron, questi devono essere ulteriormente rafforzati senza indugio. L’immediato rafforzamento degli NPI rallenterà la diffusione del VOC Omicron, per consentire ai paesi di guadagnare tempo per un’ulteriore introduzione della vaccinazione, comprese le dosi di richiamo, e per prevenire un impatto improvviso e elevato dalla diffusione di questa variante. Senza la riduzione dei tassi di contatto attraverso l’attuazione degli NPI e l’aumento della vaccinazione di richiamo, i livelli di trasmissione potrebbero sopraffare rapidamente i sistemi sanitari dell’UE/SEE.]

Più nel dettaglio segue testualmente:

“Rapid reintroduction and strengthening of NPIs is necessary to reduce the ongoing Delta VOC transmission, slow down the spread of the Omicron VOC and keep the COVID-19-related healthcare and disease burden manageable. These measures include avoiding large public or private gatherings, encouraging the use of face masks, reduced contacts between groups of individuals in social or work settings, teleworking, expanded testing and strong contact tracing.”

[“La rapida reintroduzione e il rafforzamento degli NPI sono necessari per ridurre la trasmissione in corso di VOC Delta, rallentare la diffusione del VOC Omicron e mantenere gestibile il carico sanitario e di malattia correlato al COVID-19. Queste misure includono evitare grandi raduni pubblici o privati, incoraggiare l’uso di mascherine, ridurre i contatti tra gruppi di individui in contesti sociali o lavorativi, telelavoro, test estesi e un forte tracciamento dei contatti”.]

L’utilizzo di strumenti per la riduzione dei contatti, il telelavoro, le mascherine vengono considerati fondamentali in associazione alla vaccinazione, che da sola non basta. Viene richiesto chiaramente di agire immediatamente.

Ci si chiede a che pro l’Unione Europea sovvenzioni una Agenzia per produrre raccomandazioni sanitarie per il bene dei cittadini, quando poi i governi degli Stati Membri tengono conto solo marginalmente dei risultati del suo lavoro. I recenti provvedimenti del nostro governo sembrano essenzialmente sostenere, con tanti limiti vedi multa irrisoria di 100 euro per una vaccinazione resa obbligatoria solo per una fascia di età, le raccomandazioni farmacologiche, ovvero la vaccinazione. A CTS e governo va richiesto perché sosteniamo economicamente questa agenzia se non curiamo l’applicazione attenta delle sue raccomandazioni.

In gioco c’è la salute dei cittadini.

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