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Super green pass, De Luca: “Governo si è mosso troppo tardi. Ci voleva la zingara per capire obbligo terza dose ai sanitari?”

Bene le nuove misure restrittive del governo a carico di chi non si è vaccinato, anche se sono il minimo che si potesse fare oggi in Italia. Ma queste misure arrivano in ritardo e soprattutto si attuano in ritardo. Ma c’è proprio bisogno di aspettare il 6 dicembre o metà dicembre per rendere operative queste misure? Che stiamo aspettando?”. È il j’accuse del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che, nella diretta odierna sulla sua pagina Facebook, critica duramente il governo Draghi per il ritardo dei nuovi provvedimenti anti-covid.

E aggiunge: “Il governo solo due giorni fa ha deciso che per il personale sanitario è obbligatoria la terza dose. E ci voleva la zingara per capire che era indispensabile la terza dose, visto che quasi tutto il personale sanitario ha completato il ciclo vaccinale a febbraio? Altro che 6 mesi di attesa. Dovevamo aspettare avantieri per capire che si poteva ridurre il tempo per la terza dose da 6 a 5 mesi, visto che in altri Paesi del mondo, dalla Gran Bretagna a Israele al Canada, già avevano ridotto i tempi?”.

Poi solleva il problema dei controlli: “Se in Italia non mettiamo in piedi un piano di controlli rigorosissimo, le misure che prendiamo rischiano di rimanere sulla carta. E rischiamo anche di fare la fine dell’Austria, che 2 settimane fa ha deciso di promuovere misure differenziate per i vaccinati. In Austria i non vaccinati avevano l’obbligo di restare a casa, tranne che per motivi di lavoro. Poi si sono accorti che era complicato fare i controlli e quindi alla fine hanno chiuso tutto il Paese, danneggiando vaccinati e non vaccinati. Se non mettiamo in piedi un sistema di controlli. rischiamo di fare la fine dell’Austria, cioè di verificare tra 10 giorni che nessuno rispetta i vincoli stabiliti dallo Stato e sarà inevitabile chiudere tutto – continua – Questa a me fare francamente una cosa intollerabile. Personalmente ho proposto delle sanzioni pecuniarie: 100 euro a chi non porta la mascherina nei luoghi di assembramento, 1000 euro a chi frequenta luoghi proibiti dalle leggi dello Stato senza essere vaccinato. Si fa così se si vuole seriamente. È evidente che non potremo controllare tutto e tutti o di avere carabinieri a ogni angolo di strada, ma se cominciamo ad adottare misure pesanti, esemplari e rigorose, chi tenta di incappare in quelle sanzioni probabilmente ci pensa due volte a non rispettare le regole”.

De Luca chiosa: “Nelle settimane scorse abbiamo avuto delle esperienze abbastanza bizzarre: per settimane e settimane abbiamo avuto cortei irresponsabili di persone non vaccinate senza mascherina e danni incalcolabili al commercio, all’economia e alla sanità. Danni che stiamo pagando adesso con la risalita dei contagi. E quando è intervenuta la polizia con un idrante, apriti cielo. Hanno detto che hanno bagnato i manifestanti, che si sono presi il raffreddore. Vorrà dire che la prossima volta utilizzeremo gli idranti a secco, come in lavanderia, in modo da non bagnare alcuni e da non rovinare la messa in piega di altre. Se pensiamo di assumere questo atteggiamento anche nelle prossime settimane, noi chiuderemo l’Italia. Non c’è niente da fare”.