Calcio

Italia-Inghilterra, così l’Europeo itinerante è diventato “casalingo”: dalla variante Delta ai costi di viaggio, la finale azzurra è in trasferta

La Nazionale si avvicina all’ultimo atto di Euro 2021 in un clima di entusiasmo misto a complottismo tipicamente italico, per i favoritismi di cui starebbe beneficiando l’Inghilterra, che inizialmente doveva essere soltanto la sede della Final Four, e poi pian piano diventata la protagonista assoluta di questo Europeo tra l'asse Johnson-Ceferin e la rinuncia di Dublino. E domenica Wembley sarà quasi tutto inglese

Contro l’Inghilterra. Contro tutto, i favori del pronostico, la cabala, la politica che spingono il trofeo verso Londra, e contro tutti. Non è solo un modo di dire. Domenica sera a Wembley ci saranno circa 65mila persone. Praticamente tutti residenti nel Regno Unito, per l’impossibilità di entrare in Uk con le attuali restrizioni anti-Covid. E quindi quasi tutti inglesi. Per l’Italia di Roberto Mancini sarà una finale in salita. Una finale in trasferta, a tutti gli effetti.

IL COVID E L’ASSE JOHNSON-CEFERIN
La nazionale si avvicina all’ultimo atto di Euro 2021 in un clima di entusiasmo misto a complottismo tipicamente italico, per i favoritismi di cui starebbe beneficiando l’Inghilterra, che inizialmente doveva essere soltanto la sede della Final Four, e poi pian piano diventata la protagonista assoluta di questo Europeo. La verità è che a soffiare sul fuoco della dietrologia è stata soprattutto la politica, pallonara e non. Gli strascichi dell’affare Superlega, affossata da Ceferin con l’aiuto decisivo di Boris Johnson, uno smacco andato di traverso a tanti tifosi dei club coinvolti, soprattutto juventini (quindi italiani). Il tentativo di Mario Draghi (e dell’Unione Europea) di scippare la finale a Wembley, con il pretesto della variante Delta ma soprattutto in chiave anti-Brexit. Quasi per uno scherzo del destino la finale sarà proprio Inghilterra-Italia, due Paesi che non sono particolarmente rivali, ma non lo sono mai stati tanto quanto oggi. Quel che è certo è che, accantonando sospetti e maldicenze, l’Inghilterra ha uno straordinario vantaggio: come tutte le partite precedenti (eccezion fatta solo per i quarti, disputati proprio all’Olimpico di Roma), giocherà anche la finale in casa. Si spera non con arbitraggio casalingo, dopo il rigore regalato a Sterling contro la Danimarca che ha alimentato i cattivi pensieri.

LA FINALE È UN LUSSO DA RICCHI
Domenica a Wembley per la finalissima ci saranno circa 65mila spettatori. Tutti inglesi. O quasi. In realtà un piccolo contingente azzurro ci sarà comunque. Ci dovrebbe essere una quota destinata a tifosi italiani, anche se con la vendita limitata ai soli residenti nel Regno Unito per le norme anti-Covid: contro la Spagna in semifinale erano stati 6.500 e si spera di confermarli. Poi c’è la vendita libera (sempre, ovviamente solo per residenti Uk), ma considerati i prezzi proibitivi per la finale meglio non farci troppo affidamento. Infine la FederCalcio ha ottenuto dalla Uefa l’ok per una trasferta di mille tifosi dall’Italia: solo che per partecipare, bisognerà sborsare la modica cifra di 610 euro per il volo charter (obbligatorio, non si può prendere un comune aereo di linea), più altri 95 euro per il biglietto, senza dimenticare i 5 giorni di quarantena al ritorno. Insomma, 700 euro di spesa e una settimana di ferie, praticamente come una vacanza: per gli italiani la finale è un lusso da ricchi. Alla fine, i tifosi inglesi saranno almeno cinque volte tanti quelli italiani. E la differenza sugli spalti si sentirà.

EURO 2021, L’EUROPEO DELL’INGHILTERRA (MA LO ERA SEMPRE STATO)
La polemica è questa. Hanno giocato tutte le partite in casa. Con quanti (tanti) tifosi volevano loro, nonostante l’impennata dei contagi e gli appelli da tutto il mondo. Hanno avuto tutte le attenzioni mediatiche, l’appoggio incondizionato della Uefa e pure un aiutino arbitrale decisivo in semifinale. Insomma, Euro 2021, che doveva essere il primo Europeo itinerante della storia, l’Europeo di tutti, è diventato l’Europeo dell’Inghilterra. Ed è indubbio che sia così. Ma a ben vedere lo era sempre stato. Fin dall’annuncio della formula (una bella idea in partenza, un clamoroso autogol col senno di poi e una pandemia di mezzo), si sapeva che Londra sarebbe stato l’epicentro della manifestazione. La politica e il Covid hanno soltanto estremizzato questa situazione, visto che la rinuncia di Dublino ha portato un’altra partita a Wembley (l’ottavo giocato dall’Inghilterra) e l’emergenza della variante Delta ha portato all’introduzione di reciproche restrizioni che di fatto impediranno la trasferta dei tifosi italiani (ma dal punto di vista del Coronavirus sarebbe stato molto peggio con una finale a Roma e migliaia di tifosi in arrivo da tutto il continente). L’Inghilterra era e sarà favorita, come è stato sempre nella storia per i Paesi ospitanti. Poi non sempre nel calcio i Paesi ospitanti favoriti vincono. Anzi, agli Europei quasi mai.

Twitter: @lVendemiale