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Gerusalemme, al via la marcia nazionalista ebraica: timori per nuovi scontri. Schierati 2mila agenti

I principali partiti palestinesi, al-Fatah e Hamas, hanno già chiesto alla popolazione dei Territori Occupati di mobilitarsi e di dar vita a espressioni di "collera". L'esercito ha anche elevato lo stato di allerta nella zona vicina a Gaza e predisposto altre batterie di difesa Iron Dome per il timore di un nuovo lancio di razzi dalla Striscia

Il neonato governo Bennett-Lapid si trova già di fronte alla sua prima sfida di sicurezza interna. Circa duemila agenti di polizia sono stati schierati a Gerusalemme, città origine degli scontri che hanno portato anche all’ultimo conflitto con Hamas e i gruppi della Striscia di Gaza, in vista della marcia nazionalista ebraica o Marcia delle bandiere – indetta per celebrare la unificazione israeliana dei due settori di Gerusalemme avvenuta dopo la guerra dei sei giorni (1967) – che è iniziata nel pomeriggio con circa 500 manifestanti e che si concluderà in serata con una preghiera di massa al Muro del Pianto. Già prima dell’inizio ufficiale dimostranti palestinesi ed esercito israeliano si sono scontrati lungo la barriera difensiva di Gaza, con alcuni roghi nelle zone israeliane a ridosso della Striscia, causati – secondo i vigli del fuoco – da palloni incendiari lanciati da Gaza. Già nei giorni scorsi Hamas aveva annunciato azioni – non escluso il lancio di razzi – nei confronti della Marcia.

Il corteo sfilerà lungo le mura della Città Vecchia per poi arrivare al Muro del Pianto, ma il punto di passaggio che preoccupa maggiormente è quello in prossimità della Porta di Damasco, uno dei principali ingressi, da sempre uno dei luoghi più sensibili alle frizioni tra la popolazione israeliana e quella palestinese e dove in occasione dell’evento nazionalista si terranno balli di massa.

I timori sono legati soprattutto al fatto che i principali partiti palestinesi, al-Fatah e Hamas, hanno già lanciato i propri messaggi alla popolazione dei Territori Occupati chiedendo di mobilitarsi e di dar vita a espressioni di “collera”. Il movimento islamista ha anche aggiunto che la marcia “crea una situazione esplosiva” e che la sua ala militare, le Brigate Ezzedin al-Qassam, è pronta ad intervenire. Per questo, dei 3.800 agenti impegnati, ben 2mila saranno a protezione del corteo, mentre l’esercito ha elevato lo stato di allerta nella zona vicina a Gaza e ha predisposto altre batterie di difesa Iron Dome per il timore di un nuovo lancio di razzi dalla Striscia.