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ArcelorMittal, ministro Orlando su operaio licenziato: “Il caso non è stato chiarito. Ho scritto all’azienda ma chiederò informazioni in più”

Il licenziamento dell’operaio di ArcelorMittal? Ho parlato con l’ad Lucia Morselli ma il caso non è stato chiarito. Mi è stato mandato l’atto con cui è stato licenziato il lavoratore, ma questo non spiega molto delle ragioni che hanno portato alla decisione del suo licenziamento, peraltro in un contesto nel quale la tensione sociale è molto forte“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “Il caffè della domenica”, su Radio24, dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, a proposito del licenziamento di Riccardo Cristello, il tecnico di magazzino dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto. Il 45enne è stato licenziato perché nei giorni scorsi ha postato su Facebook uno screenshot, ritenuto denigratorio, che invitava alla visione della fiction di Mediaset ‘Svegliati amore mio’, sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle emissioni di un’acciaieria.

Orlando spiega: “Naturalmente io non ho la possibilità di intervenire direttamente su questo provvedimento, ma credo che sia giusto che l’azienda spieghi ulteriormente quali siano le ragioni, la strategia e l’idea di relazioni con il territorio che vuole portare avanti, perché queste non sono cose che riguardano solo l’azienda. Quindi, il caso non è chiuso, perché alla mia richiesta di spiegazioni, mi sono state comunicate le contestazioni e lo status del lavoratore. Credo che sia utile avere qualche informazione in più, che chiederò alla stessa azienda“.

Il ministro si sofferma anche sulle riaperture invocate dal centrodestra e in particolare dal leader della Lega, Matteo Salvini: “Le riaperture non si realizzano con le dichiarazioni o con le interviste, ma accelerando sulle vaccinazioni. E finché questo processo non sarà a buon punto, sarà fondamentale sostenere le imprese. I numeri ci dicono che dobbiamo avere cautela nelle riaperture. Abbiamo visto cosa è accaduto in Sardegna. Dobbiamo accelerare sui ristori alle imprese e riaprire quando ci saranno le condizioni di sicurezza. In caso contrario, faremo un danno alle imprese stesse. Il Recovery Plan? La priorità – continua – è il potenziamento delle politiche attive per il lavoro. Il problema fondamentale è dato dai tempi. Per questo stiamo lavorando 24 ore su 24: per costruire risposte e per recuperare i ritardi che purtroppo si sono verificati. La regia del Recovery Plan andrà a un comitato di ministri, di cui l’unico politico è Speranza? Non ho nessuna notizia in tal senso e non mi risulta. In ogni caso, la cosa non è stata ancora discussa in Consiglio dei ministri”.