Economia

Decreto Sostegni verso il cdm, cinque fasce per gli aiuti: il 60% della perdita di un mese per i piccoli. Pagamenti dal 10 aprile

Lo schema prevede un indennizzo calcolato sulla perdita media mensile registrata tra l’intero 2020 e l’intero 2019: il 50% per chi fattura tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Ai lavoratori stagionali andrebbe un'indennità di 2.400 euro forfettari. Per il blocco dei licenziamenti ipotesi di prolungamento almeno fino all'autunno in modo da varare nel frattempo la riforma degli ammortizzatori sociali

La riunione del cdm per varare il sospirato decreto Sostegni, atteso da settimane e slittato più volte, è confermata per venerdì. Ma nella maggioranza che sostiene il governo Draghi restano ancora diversi nodi da sciogliere prima di licenziare il testo messo a punto dal ministero dell’Economia guidato da Daniele Franco. Il primo riguarda il condono su tutte le cartelle sotto i 5mila euro risalenti al periodo 2000-2015, su cui dopo l’altolà di Leu stanno montando i malumori del Pd e di una parte del M5s. Durante l’incontro con i capigruppo in Parlamento Franco ha invece illustrato quello che dovrebbe essere lo schema definitivo per la distribuzione dei contributi a fondo perduto: le attività con fatturato fino a 10 milioni riceverebbero una quota della perdita media mensile registrata tra l’intero 2020 e l’intero 2019, variabile dal 60% per le più piccole al 10% per le grandi.

Poi c’è la questione del blocco dei licenziamenti, che sarebbe eliminato da luglio per i lavoratori che dispongono di Cig ordinaria. Ma i sindacati chiedono che lo stop continui per tutti almeno fino all’autunno in modo da varare nel frattempo la riforma degli ammortizzatori sociali, e il governo si starebbe orientando su questa linea.

Sul fronte degli aiuti alle imprese lo schema prevede un indennizzo del 60% per quelle fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni, a patto di aver perso in tutto almeno il 30%. Il pacchetto di nuovi contributi a fondo perduto per le imprese dovrebbe valere 11 miliardi di euro e interessare una platea di circa 3 milioni di attività: il calcolo dell’indennizzo sarà basato sulla media mensile delle perdite tra l’intero anno 2020 e l’intero 2019 (e non su due mensilità come ipotizzato finora). L’indennizzo medio sarà di “circa 3.700 euro”, è emerso durante la riunione. Ci sarà un fondo ad hoc per la montagna, da 600 milioni. Ma quali saranno i tempi per vedere i soldi, considerato che siamo ormai oltre la metà di marzo e gli ultimi aiuti sono stati varati dal governo Conte lo scorso dicembre? La piattaforma per gli indennizzi stando a quanto ha detto Franco sarebbe pronta per il 30 marzo, poi ci saranno 60 giorni per fare domanda. L’avvio dei pagamenti è previsto per il 10 di aprile.

Beneficeranno dei ristori anche 800.000 autonomi e professionisti. Ai lavoratori stagionali andrebbe un’indennità di 2.400 euro forfettari. Viene poi rifinanziato con 1 miliardo il Reddito di cittadinanza perché la platea di beneficiari sarà ampliata. Saranno di più anche i beneficiari del Reddito di emergenza che sarà potenziato per chi paga un affitto. Infine il sottosegretario al Lavoro Rossella Accoto (M5s) ha annunciato la proroga a fine anno del contratto dei navigator.

Sul fronte della lotta alla pandemia si va verso uno stanziamento di oltre 4 miliardi per il piano vaccini. Nella lista degli stanziamenti anche 700 milioni per l’acquisto di nuovi vaccini, 400 milioni per il trasporto e la logistica, 200 milioni per la produzione di vaccini in Italia, 1 miliardo per la struttura commissariale e 50 milioni per ospedali Covid.