Scienza

Il vaccino anti Covid di Pfizer-Biontech ha un nome. E ora l’azienda tedesca cerca altri partner per aumentare la produzione

Cominarty. Il vaccino sviluppato contro il Covid da Biontech-Pfizer sarà presente sul mercato con questo nome commerciale. Sono stati i creatori del composto, gli scienziati tedeschi con origini turche Ugur Sahin e Ozlem Tureci, cofondatori della Biontech, ad annunciare il nome del composto che sarà distribuito in Europa a partire da domani, mercoledì 23 dicembre.

L’azienda tedesca è pronta ad accelerare sulla produzione, con l’apertura di altri impianti in Germania, per consegnare ai diversi Paesi europei le dosi previste per la seconda metà del prossimo anno già entro i primi sei mesi del 2021 come ha spiegato Sahin in una intervista all’agenzia tedesca Dpa. Oltre agli impianti di Magonza e Idar-Oberstein, quello in arrivo a Marburgo, Biontech cerca nuove partnership, che si aggiungerebbero a quella già esistente con la Dermaoharm. “Stiamo cercando nuovi partner con l’obiettivo di produrre le dosi previste per la seconda metà del 2021 disponibili nella prima metà dell’anno”.

Entro la fine dell’anno, in Ue saranno distribuite 12,5 milioni di dosi, su scala mondiale 50 milioni. Ad una domanda sugli effetti collaterali, la cofondatrice di Biontech Oezel Tureci ha risposto: “Si manifestano quelli normali che contrassegnano anche gli altri vaccini”. Nel 2% dei casi mal di testa e nel 3,8% il senso di spossatezza. Il vaccino sarà consegnato in celle frigorifere da 5000 dosi, alla temperatura di 70 gradi sotto zero. Nei frigoriferi a temperature normali potrà esser conservato fino a 5 giorni, mentre ad una temperatura di 30 gradi resisterà due ore senza alterarsi. In Germania sarà fornito a 25 centri di distribuzione, che poi lo smisteranno ai 450 centri di vaccinazione allestiti sul territorio federale e alle 100 stazioni mobili.

Sulla questione variante inglese viene spiegato che la mutazione di Sars Cov 2 comparsa in Gan Bretagna “è un po’ diversa” da quelle prese in considerazione finora, “e non sappiamo ancora precisamente se il nostro vaccino possa proteggere anche contro questa. Dal punto di vista scientifico, però, è altamente probabile che il nostro vaccino possa difendere anche contro questa variante” ha aggiunto Sahin. Serviranno adesso due settimane per raccogliere i dati a riguardo.