Economia

Bonus bici, sito inaccessibile all’avvio del clic day. Dopo l’attesa molti non riescono a entrare con Spid e tornano in coda virtuale

Nonostante le rassicurazioni della vigilia, la piattaforma creata da Sogei è risultata inaccessibile per una ventina di minuti. Poi è emerso un altro problema: la difficoltà a entrare con le credenziali dell'identità digitale nei 20 minuti a disposizione. Il sistema gestito da Poste e altri operatori è sovraccarico. Alle 17 risultavano ancora 554.000 utenti in coda, le registrazioni andate a buon fine erano 88.728, i rimborsi richiesti 56.784, i buoni emessi 26.884 di cui 399 spesi

Il clic day per la richiesta del bonus mobilità per l’acquisto di bici, monopattini elettrici e hoverboard è partito alle 9 di martedì mattina con il sito inaccessibile. Nonostante le rassicurazioni della vigilia la piattaforma buonomobilita.it creata dalla società di Ict del Tesoro, Sogei, non dava risposta: troppi tentativi di accesso. Ci sono voluti una ventina di minuti per ripristinare il sistema. Chi ce l’ha fatta ad entrare è stato ammesso a una sala d’attesa virtuale in cui si sta in coda per entrare all’area riservata con le credenziali Spid, il sistema pubblico di identità digitale. Superato quello scoglio però si è presentato un altro problema: moltissimi utenti non riescono ad accedere nei 20 minuti a disposizione, perché anche il sistema Spid di Poste (il più diffuso) è sovraccarico. Poste non è in grado nemmeno di gestire le troppe richieste di assistenza, come riconosce sul proprio profilo Twitter.

L’Adiconsum riferisce che “tantissimi consumatori ci stanno segnalando difficoltà nell’utilizzare il servizio di identità digitale Spid. Le segnalazioni riguardano non solo l’impossibilità di accedere alla piattaforma per richiedere il bonus bici o il buono mobilità, ma anche tutti gli altri servizi online erogati da Agenzia delle Entrate, Inps e quant’altro, con grave nocumento soprattutto per chi deve onorare una scadenza o per chi deve presentare dei documenti”. Il titolare dell’Ambiente Sergio Costa secondo fonti del ministero è “infuriato” e ha telefonato agli ad di Sogei e di Poste per chiedere loro di seguire in prima persona la vicenda del bonus. “Ci sono stati dei problemi dovuti al sistema Poste e Spid e a un affollamento in contemporanea, che, come mi ha personalmente riferito Sogei, è andato ben oltre tutte le aspettative”, ha spiegato.

Da Sogei fanno sapere che “il sito funziona e non risulta si sia mai bloccato, i bonus sono in corso di erogazione in base alla lista di attesa”. In effetti il “contatore” del plafond residuo mostra che i 215 milioni stanziati stanno lentamente diminuendo. Alle 17 risultavano ancora 554.000 utenti in coda, le registrazioni andate a buon fine erano 88.728, i rimborsi richiesti 56.784 , i buoni emessi 26.884 di cui 399 spesi. Quanto ai timori che i soldi non bastino per tutti, Costa ha rassicurato: “Abbiamo appostato altri fondi ad hoc in legge di Bilancio e tutti coloro che hanno una fattura o uno scontrino parlante al 2 novembre saranno rimborsati”. Ipotizzando una spesa media di 350 euro, i 215 milioni già disponibili coprirebbero circa 600mila domande. Ma Confindustria Ancma stima che le vendite arriveranno entro fine anno a quota un milione.

20 minuti di tempo per la pratica – Per eseguire la pratica ci sono 20 minuti di tempo a partire dall’accesso, cioè da quando si arriva al termine della lista di attesa. Nel caso non si riesca a completare la procedura nei 20 minuti, si viene indirizzati al sistema di accodamento per effettuare un nuovo accesso. E un’altra coda. Chi riesce ad entrare e ha già acquistato il mezzo (dal 4 maggio) deve caricare fattura o scontrino parlante per avere il rimborso. Gli altri possono ottenere un buono che dà diritto allo sconto per il futuro acquisto, per il quale – compatibilmente con la disponibilità di fondi – c’è tempo fino a fine anno.

Chi ha diritto al bonus – Il buono è pari al 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro. Possono fare domanda i cittadini maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città Metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le Città metropolitane sono Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia.