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Calcio a 5 e politica, gli intrecci tra la Divisione e Fratelli d’Italia al centro delle contestazioni della vigilanza Figc (poi archiviate)

La vicenda è contenuta in una relazione, firmata dall’organo di vigilanza e portata in Procura dall’ex commissario Caridi. Nel mirino, tra le altre cose, triangolazioni di denaro con l’Organizzazione per l'educazione nello sport, ente di promozione sportiva con oltre 450mila tesserati, molto vicino a Fratelli d'Italia. La procura Figc ha però deciso l'archiviazione

Calcetto e politica. Per la precisione, la Divisione Calcio a 5, fino a qualche mese fa guidata da Andrea Montemurro, e Fratelli d’Italia. C’è un filo che lega il più popolare sport amatoriale del Paese al partito di Giorgia Meloni: parte dalla rinomata vicinanza dell’ex presidente agli ambienti di Fdi, ma poi si allunga fino alle attività dell’organizzazione, tanto da finire al centro di contestazioni sollevate dall’organo di vigilanza interno (e archiviate però dalla Procura Figc). Innanzitutto per i flussi di denaro con Opes, ente di promozione, costola sportiva del partito, che insieme alla Divisione ha organizzato un progetto sociale. Ci sono anche degli altri precedenti: il legame con Giovanbattista Fazzolari, oggi senatore di Fratelli d’Italia, in passato collaboratore della Divisione. E poi i corsi di formazione alla chiacchierata Link Campus University, dove insegnava proprio l’ex presidente Montemurro.

IL PROGETTO CON OPES E QUEI FLUSSI DI DENARO – La vicenda è contenuta in una relazione, firmata dall’organo di vigilanza e portata in Procura dall’ex commissario Caridi, nominato dalla Lega Dilettanti proprio per fare ordine nella gestione passata (prima che il tribunale della FederCalcio decidesse di annullare il commissariamento e reinsediare il consiglio direttivo, sentenza controversa che ha creato non poche turbolenze nei palazzi del pallone). Riguarda l’operato di Montemurro, presidente da fine 2016 allo scorso maggio, già finito agli “onori” della cronaca per il cosiddetto “sexgate” del calcetto . Il contenuto l’ha raccontato il quotidiano La Repubblica: nel mirino ci sono triangolazioni di denaro con l’Organizzazione per l’educazione nello sport, ente di promozione sportiva con oltre 450mila tesserati, molto vicino a Fdi (il suo ex presidente, Marco Perissa, proveniva da “Gioventù nazionale”, le giovanili del partito).

Nel 2018 Opes promuove un progetto sulla parità di genere chiamato “In campo diversi ma uguali”, per cui riceve un finanziamento di 125mila euro dal Dipartimento per le pari opportunità. Per realizzarlo viene costituita un’associazione ad hoc con altri enti, fra cui la Divisione Calcio a 5, a cui spetta una quota di 40mila euro. Solo che – sostiene Repubblica – parte di questi soldi sembrano tornare a Opes pagati come fatture, o proprio all’ex presidente Perissa, o a società riconducibili a vertici dell’Organizzazione. Certo, non è insolito che un ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni collabori con Federazioni o Leghe sportive. E nel progetto era specificato che la realizzazione sarebbe stata attuata da quei soggetti. Il giro è apparso poco chiaro agli organi di vigilanza. A inizio settembre, però, la Procura ha archiviato tutto, ritenendo che non sussistesse alcun illecito (e anzi sollevando dubbi sull’analisi dei controllori interni).

LA COLLABORAZIONE COL (FUTURO) SENATORE DI FDI – Resta comunque questo legame con la galassia di Fratelli d’Italia. Ilfattoquotidiano.it è in grado di aggiungere altri due elementi inediti. Il primo ha un nome e un cognome: Giovanbattista Fazzolari, già capo della segreteria tecnica di Giorgia Meloni quando fu ministra della Gioventù, in precedenza suo consigliere giuridico, oggi senatore e stratega di Fdi. Grande amico di Montemurro, prima di entrare in Parlamento, è stato anche a libro paga della Divisione calcio a 5: poche migliaia di euro, piccoli rimborsi per aver aiutato l’ex presidente nella fase iniziale della sua gestione. Il suo nome, insieme ad altri, è finito in un esposto che accusava Montemurro di aver violato i limiti di autonomia di spesa (che prevedono un limite di 20mila euro) nella stipula di alcuni contratti, vicenda per cui l’ex presidente se l’era cavata patteggiando un’ammenda di 4mila euro.

I CORSI ALLA SCUOLA POLITICA DELLA LINK UNIVERSITY – Insomma, nell’era Montemurro anche la Divisione sembra essersi avvicinata alle frequentazioni politiche del suo ex presidente. E l’intreccio arriva fino alla Link Campus, università privata di cui tanto si è parlato di recente per i suoi legami con la politica e per l’inchiesta sugli “esami facili” che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 69 persone. Cosa c’entra l’ateneo con il calcetto? Il Fatto.it è in possesso di una mail partita dalla casella di posta di Paola Brienza, direttore accademico di Polis, la scuola di formazione politica della Link, e indirizzata alla Divisione Calcio a 5. Siamo a novembre 2017: la direttrice ringrazia il presidente per “aver rinnovato (termine che lascia presumere esistesse anche l’anno precedente, ndr) la partecipazione della Divisione al partenariato di consultazione e sviluppo della scuola” , e anche “per l’acquisto di alcuni corsi da scegliere all’interno dell’offerta formativa” (valore 2mila euro, con tanto di coordinate Iban per il bonifico). Solo che proprio Montemurro è stato docente di uno dei corsi della scuola, in “Fundraising per la politica”. In copia a quella mail c’era pure Fazzolari, che oggi da Palazzo Madama difende il vecchio amico: “Qualcuno ha voluto dipingere un fantomatico e inesistente rapporto fra la Divisione Calcio a 5 e Fratelli d’Italia, sulla base di una semplice vicinanza politica che è stata criminalizzata. Purtroppo in questo Paese avere simpatie di destra è ancora una colpa”.

Twitter: @lVendemiale

*aggiornato da redazione web alle 18.35