Capitoli

  1. Mostra del cinema di Venezia 2020: cosa ci è piaciuto e cosa no negli ultimi giorni di Festival
  2. Pagina 1
  3. Pagina 2
  4. Pagina 3
  5. Pagina 4
  6. Pagina 5
Cinema

Mostra del cinema di Venezia 2020: cosa ci è piaciuto e cosa no negli ultimi giorni di Festival - 5/6

THE DISCIPLE di Chaitanya Tamhane (Concorso).

Preannunciato come il film mattone di Venezia 2020, ecco invece una delle più intense e piacevoli sorprese. Un titolo indiano, fuori dal circuito mainstream di Bollywood, con protagonista una vera star della musica classica indiana: Aditya Modak. Nella realtà un discepolo dei più grandi maestri di musica carnatica (quella del Sud dell’India). Musica monofonica che segue una sola linea melodica e si basa sui “raga”, strutture melodiche simili alle improvvisazioni che tendono a trasmettere lo stato d’animo dell’esecutore e possono durare anche ore (detto in soldoni: fuga di massa dopo venti minuti di film). Modak interpreta Sharad (da adulto) in una sorta di coming of age di un uomo che fin da bimbo ha dedicato la vita a diventare un cantante classico indiano. Percorso artistico durissimo proteso verso un livello sempre più alto di preparazione ed esecuzione. Ma il suo rigore morale s’infrange con la corruzione commerciale della musica pop (qui dicono fusion) degli XFactor che ha travolto e trasformato a buon mercato la tradizione classica che lui ama alla follia. Regia formalmente sobria e monotonale, con un’alternanza di ricorrenti e tenui flashback, e di insistite, cicliche sequenze dell’oggi (il rapporto chiaroscurale, critico e comunque filiale con l’anziano maestro di musica; il giro in moto di sera al ralenti ascoltando i mantra di un’altra mitica icona; le lente carrellate in avanti per i suoi live), Tamhane struttura il senso del film nell’attesa del grande momento, dell’apice, della perfezione suprema per Sharad. Momento che sembra sempre lì dietro l’ultima nota eseguita in pubblico, ma che sfugge e non arriva mai. The disciple è un lungo, modulato, affascinante raga da cui è difficile staccare gli occhi e le orecchie. Tamhane aveva già partecipato con l’opera prima Court nelle sezione Orizzonti di Venezia nel 2014, vincendo il primo premio e attirando l’attenzione di Alfonso Cuaron che l’ha voluto come assistente del suo film Roma e che ha creduto in The Disciple producendolo. Voto: 8