Economia

Cura Italia, il ministero: “Accolte 7.451 richieste di garanzia per piccole imprese e 437mila domande di sospensione delle rate”

I dati raccolti dalla task force costituita dal Tesoro per "promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità". Il totale delle comunicazioni per la sospensione del mutuo sulla prima casa "è pari ad un valore di quasi 3 miliardi di euro". Da oggi disponibile il modulo per chiedere la garanzia al 100% per i prestiti fino a 25mila euro prevista dal decreto liquidità

Sono 660mila le domande di moratoria su mutui e prestiti arrivate fino al 3 aprile da parte di famiglie e imprese per un totale di 75 miliardi di euro di finanziamenti residui interessati. Sono i dati raccolti dalla task force costituita dal Tesoro per “promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità” adottate dal governo con il decreto cura Italia. Si tratta di circa 437.000 domande o comunicazioni delle imprese accolte dalle banche (per 58 miliardi) e 227.000 da famiglie e professionisti (per 17 miliardi).

Il totale delle comunicazioni relative all’accesso al Fondo Gasparrini per la sospensione del mutuo sulla prima casa “è pari ad un valore di quasi 3 miliardi di euro“.

Mediocredito centrale, che gestisce il Fondo di garanzia per le Pmi, ha ricevuto 9.972 richieste di garanzia per un importo finanziato di oltre 1,6 miliardi, di cui 8.697 grazie al decreto. Le domande accolte sono state 8.571 per circa 1,3 miliardi, delle quali 7.451 grazie al decreto (per quasi 1,2 miliardi). Il Consiglio di Gestione del Fondo ha stabilito di aumentare il numero delle sedute settimanali per velocizzare l’esame delle richieste e rendere ancora più tempestive le risposte.

Intanto è stato pubblicato sul sito fondidigaranzia il modulo per la richiesta di garanzia del 100% per prestiti fino a 25mila euro prevista dal decreto liquidità. Per ridurre i tempi di attuazione era stata già inviata alla Commissione Ue, ancor prima dell’approvazione del decreto legge, la notifica con la quale era stata richiesta l’autorizzazione ad adottare questi nuovi aiuti di stato che hanno ricevuto il via libera da Bruxelles.