Capitoli

  1. Marco Pantani oggi compirebbe 50 anni: dal Mortirolo a Rimini passando per Madonna di Campiglio, ascesa e cadute del Pirata fragile
  2. Mortirolo 1994, l'inizio di tutto
  3. Alpe D’Huez 1997, la rinascita sportiva
  4. Les Deux Alpes, il vuoto dietro il Pirata
  5. Oropa 1999, la rimonta epica
  6. L’incidente di Torino nel 1995
  7. Madonna di Campiglio, l'inizio della fine
  8. La morte a Rimini nel residence Le Rose
  9. Quindici anni di indagini e dubbi
Sport

Les Deux Alpes, il vuoto dietro il Pirata - 4/9

Il Pirata nacque a Cesenatico il 13 gennaio 1970 e venne ritrovato morto la sera del 14 febbraio 2004 nel residence Le Rose di Rimini. Nel mezzo imprese sportive e pagine buie: ecco le tappe più importanti della sua carriera di ciclista e della sua vita

“C’est un géant”. Così titola l’Equipe il giorno dopo la 15° tappa Grenoble–Les Deux Alpes. Quel “è un gigante” è riferito alla nuova maglia gialla Marco Pantani, conquistata il giorno prima con una fuga solitaria di oltre 50 chilometri dal sapore pioneristico e antico, in una giornata che ben poco ha di estivo. Pioggia, vento e freddo pungono i ciclisti fin dalla partenza e Pantani deve recuperare ben 3 minuti al leader della classifica, il tedesco Jan Ullrich.

Dopo aver già vinto la tappa a Plateau de Beille, il romagnolo individua nell’appuntamento alpino il momento per provare a fare la differenza. Sulla salita del Galibier il Pirata fa il vuoto. L’attacco è improvviso, deciso. Pantani stacca un Ullrich in difficoltà e va a riprendere i fuggitivi di giornata, giungendo in vetta in solitaria. Nemmeno il contrattempo per indossare la mantellina, in vista della discesa, ferma un’azione che il Pirata alimenta costantemente mantenendo alto il ritmo sui pedali. L’epilogo alle Deux Alpes è già scritto. Sotto la pioggia Pantani spinge fino all’ultimo metro disponibile, alzando la testa una volta tagliato il traguardo. Il secondo classificato arriva 5 minuti e 43 secondi dopo. Ullrich, sconfitto e stremato, accumula quasi 9 minuti di ritardo. Le due tappe che ancora potrebbero rimescolare le carte del Tour (Albertville e la cronometro di Le Creusot) non portano significativi pericoli alla leadership di Pantani. Trentatré anni dopo Felice Gimondi un italiano sfila in maglia gialla a Parigi.