Capitoli

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  2. RENZI GUARDA IL PUBBLICO, SALVINI CERCA LA TELECAMERA. TRA FOTO E CARTELLI SI PARTE CON IL LEI E SI FINISCE CON IL TU
  3. L'EX PREMIER CITA IL PAPEETE 4 VOLTE, SALVINI NOMINA L'UMBRIA IN DIVERSE OCCASIONI. TRA "STAI SERENO" E I 49 MILIONI NESSUN RIFERIMENTO A BIBBIANO
  4. NELLA TERZA CAMERA NIENTE TURPILOQUIO
  5. IL NOTAIO VESPA TRA UN "PATAPUFF" E IL SORRISO SORNIONE
Televisione

IL NOTAIO VESPA TRA UN "PATAPUFF" E IL SORRISO SORNIONE - 5/5

La prossemica, le parole più citate, gli ammiccamenti alla telecamera: chi ha vinto il confronto tv? Gli ascolti hanno premiato la "serata-evento" di Rai1: quasi 4 milioni di spettatori con il 25,4% di share

Una scenografia più rigida, la rinuncia alle poltrone. Vespa si esalta in apertura: “Matteo Salvini, Matteo Renzi vi ringrazio: erano 13 anni che non si assisteva in tv a un confronto tra leader di partiti politici. L’ultimo fu nel 2006 proprio in questo studio e fu il faccia a faccia Berlusconi – Prodi”. Non si tratta questa volta di uno scontro pre-elettorale, l’evento non c’è. O meglio, viene percepito solo perché nel panorama televisivo di oggi i confronti tra leader sono praticamente inesistenti. Un duello durato più di 80 minuti con una sola pausa pubblicitaria e una apertura lunga e lenta: il giornalista prima ricorda i 50 anni dalla conferenza stampa dell’equipaggio dell’Apollo 11 negli studi Rai, poi l’incontro in tv tra i due a Omnibus nel 2009 e infine due schede riassuntive dei due protagonisti. “Si apre la crisi e patapuff”, dice Vespa. Proprio il “patapuff” genera sorrisi sui social, si aggiunge al “puff” di Renzi e al “traaac” di Salvini. Il duello è all’italiana: domanda, risposta, replica della controparte. Più che arbitro Vespa sembra un notaio, influisce poco e tiene il conto del minutaggio per non svantaggiare nessuno. In alcuni passaggi si lascia andare a qualche sorriso sornione, gongola per aver portato a casa sicuramente un colpo mediatico. Non pervenuti, invece, i direttori Michele Brambilla e Maurizio Molinari.