Capitoli

  1. Economia circolare in 5 punti: il rifiuto diventa risorsa e si riduce lo spreco. “Ecco cosa deve fare l’Italia per mantenere il primato europeo”
  2. Produzione: meno materia ed energia
  3. Consumo: ruolo dei cittadini e sharing
  4. Gestione rifiuti: metro della circolarità
  5. Le materie seconde e l'End of Waste
  6. Innovazione: motore della transizione
Ambiente & Veleni

Consumo: ruolo dei cittadini e sharing - 3/6

La circolarità è stata citata nel discorso del premier Conte nel giorno della fiducia ed è inserita nel programma di governo. Ma cosa significa? Nel sistema economico lineare alla fine del ciclo, il prodotto diventa rifiuto. Questo concetto viene ribaltato tramite un percorso che parte dalla produzione, passa per i comportamenti dei consumatori, ha il suo compimento nella gestione dei rifiuti e delle materie prime seconde, e ha il suo motore nell'innovazione. L’Italia viene collocata al primo posto tra le 5 grandi economie del continente: "Ma ora serve una governance"

Centrale nello sviluppo di un’economia circolare efficiente è anche il ruolo dei cittadini: in particolare, la scelta di modelli di consumo che promuovano una maggiore autosufficienza delle materie prime, aumentino il ciclo di vita dei prodotti e diminuiscano la produzione di rifiuti. Secondo i dati Eurostat, i consumi di materia hanno registrato un calo di circa il 16% nell’ultimo decennio in Europa (2008-2017): l’Italia ad oggi si colloca al quinto posto. Allo stesso modo, anche se più lentamente, è diminuito anche il consumo finale di energia nel Vecchio Continente. Il dato è peggiore se ci si concentra sul consumo domestico, quindi dei cittadini: dal 2007 al 2016 la diminuzione si aggira solamente intorno all’un per cento.

Lo sviluppo dell’economia circolare può essere favorito anche dalla sharing economy: quindi utilizzare prodotti e servizi anziché possederli. In Italia questo modello è ancora un’eccezione e si sta sviluppando soprattutto nei trasporti e nel settore degli imballaggi. Ma anche la raccolta di vestiti usati può essere un modo per evitare lo spreco di risorse: ad oggi, infatti, la maggior parte degli indumenti a fine vita finiscono in discarica. L’Italia ha un elevato consumo di prodotti tessili, ma ancora un basso tasso di raccolta e riutilizzo. Un altro metodo che possiede il consumatore per ridurre la produzione di rifiuti è quello della riparazione: in questo caso il ciclo di vita di un prodotto viene prolungato reimpiegandolo per la stessa finalità per la quale era stato concepito.