Capitoli

  1. Fausto Coppi, 100 anni va nasceva il ‘Campionissimo’: dal Giro del ’40 al Tour del ’52, cinque corse che lo hanno reso leggenda
  2. Il Giro d’Italia 1940
  3. Milano-Sanremo 1946
  4. La “Cuneo-Pinerolo” al Giro 1949
  5. Tour de France 1952
  6. Campionato del mondo 1953
Sport

Milano-Sanremo 1946 - 3/6

L'Airone nacque il 15 settembre 1919 a Castellania, un piccolo centro in provincia di Alessandria. Di lui Eddy Merckx dirà: “Le sue vittorie sono diventate romanzo, le mie cronaca”. Ecco cinque di quei 'romanzi', non gli unici, di certo tra i più significativi

Sono passati appena undici mesi dalla fine della guerra e un’Italia completamente rasa al suolo vuole ripartire. Le strade sono poco praticabili e ancora malmesse. L’Italia ha voglia di ripartire e quella edizione della Milano-Sanremo rappresenta un passo verso la normalità ritrovata. Si ricomincia da dove si era interrotto tutto sei anni prima: da Fausto Coppi e Gino Bartali. È la corsa del 19 marzo 1946: la prima delle tre affermazioni del Campionissimo nella storica classica. Fausto prende subito la testa della corsa insieme a un gruppetto di fuggitivi. Sul Passo del Turchino, poi, il piemontese aumenta il ritmo, stacca tutti e si ritrova da solo quando al traguardo mancano ancora oltre 100 chilometri. Minuto dopo minuto il vantaggio aumenta. Talmente tanto che la leggenda vuole che Coppi – informato del distacco accumulato sui rivali – si sia fermato per prendersi un caffè al Bar Piccardo di Imperia. Ciò che non è leggenda ma storia è, invece, il commento del mitico Nicolò Carosio quando Coppi taglia il traguardo dopo otto ore di corsa e 293 chilometri: “Primo Fausto Coppi, in attesa di altri concorrenti trasmettiamo musica da ballo“. Teisseire, giunto secondo, arriva con quattordici minuti di ritardo. I primi uomini del gruppo arrivano dopo più di venti minuti. Tra loro c’è anche Gino Bartali.