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Fabio Gaudenzi, Boccacci: ‘Pazzo o manovrato. I ‘fascisti di Roma Nord’? Non esistono’

Il fondatore di "Movimento Politico", tra gli estremisti di destra citati dal sodale di Massimo Carminati nei video in cui annuncia di conoscere il mandante del killer di Fabrizio Piscitelli, non vuole essere tirato in mezzo: ""Ci sono due cose che non vanno: la vicinanza temporale con la morte di Fabrizio e la prossima pronuncia della Cassazione su Mafia Capitale"

Lo Zoppo è matto, gli va fatto un trattamento sanitario obbligatorio. Perché si mette a parlare della “elite fascista” proprio dopo l’uccisione di Diabolik? E poi “cita morti e carcerati, e poi me”. Dove “me” sta per Maurizio Boccacci, uno degli otto presunti membri del gruppo dei “fascisti di Roma Nord” citato da Fabio Gaudenzi nel video in cui l’estremista di destra ha annunciato la volontà di consegnarsi alla polizia.

Niente droga né mafia, è il messaggio lanciato da Gaudenzi nel video in cui è apparso con un passamontagna calata sul volto e una pistola in mano: “Noi non siamo mafiosi, ma siamo fascisti – ha detto – lo siamo sempre stati e lo saremo sempre”. Dichiarazione che ricalca la linea difensiva scelta da Massimo Carminati nel processo di Mafia Capitale: l’ex Nar condannato in appello a 14 anni per associazione per delinquere di stampo mafioso quell’accusa ha cercato di scrollarsela di dosso fin da subito. “Non è una novità che ero in guerra e a quanto pare la guerra con il mondo non è finita”, affermava il 30 marzo 2017 nell’aula bunker di Rebibbia. Il messaggio: negli anni ’70 sparavo per motivi politici, non perché fossi un criminale comune né tanto meno un mafioso.

Gaudenzi si è mosso nello stesso solco: “A Massimo Carminati la mafia fa schifo, la droga fa schifo e anche a me fa schifo tutto questo, ma ne parleremo presto”, ha detto l’estremista di destra nel video. Ma poi ha chiamato in causa i “fascisti di Roma Nord” e oltre al nome del Cecato ha fatto pure quelli di alcuni storici esponenti dell’estrema destra romana tra cui quello di Boccacci. Che non gradisce tanta attenzione.

“Gaudenzi non lo vedo da diversi anni – ha detto il fondatore di Movimento Politico all’Adnkronos – lui fa il nome del gruppo dei fascisti di Roma nord, gruppo che non esiste nemmeno come sigla, e fa un miscuglio di persone che mi dà da pensare. Per me è impazzito, non è in linea col cervello. O c’è una manovra politica dietro” Che tipo di manovra? “Ci sono due cose che non vanno in questa storia – prosegue – la vicinanza temporale con la morte di Fabrizio e la prossima pronuncia della Cassazione su Mafia Capitale”, con la suprema corte che si pronuncerà il 17 ottobre.

“Per me rimane una persona che è impazzita o è pilotata – ragiona Boccacci – perché lui al processo per Mafia Capitale ha preso 2 anni e qualche mese (8, ndr). Non gli auguro la galera, ma mi fa pensare il fatto che lui, in concomitanza con l’omicidio Piscitelli, tiri fuori l’elite, i miei camerati che non si sono mai arresi, le persone rimaste sempre unite e non hanno mai tradito. Di queste persone che lui chiama elite io sono l’unico insieme a Massimo Carminati e Riccardo Brugia ad essere vivo: gli altri sono tutti morti, due in carcere, io l’unico fuori“.

Nell’intervista Boccacci ricostruisce il passato di Gaudenzi: “Lui nasce nel Movimento Politico nel ’92, poi il Movimento viene messo fuori legge nel ’93 con la legge Mancino” e lui “tira fuori anche Opposta Fazione, gruppo della Curva Sud che lui richiama al gruppo politico”. E “quando dice che la gente di Opposta Fazione, richiamando al gruppo politico, è capace di fare determinate cose (rapine…) durante la settimana e la domenica adattarsi ad altre – aggiunge Boccacci riferendosi a un’intercettazione di mafia capitale in cui Gaudenzi spiegava questo meccanismo – sono cose che appartengono alla cronaca, tutte pagate“, tiene a sottolineare.

Non vuole farsi tirare in mezzo, Boccacci. E sottolinea le stranezze dei due video in cui Gaudenzi annuncia di volersi consegnare alle forze dell’ordine: “Spara dentro casa (l’estremista è stato fermato in possesso di un revolver e di una mitraglietta dopo aver esploso alcuni colpi in casa, ndr), poi si mette sulla sedia con una pistola”. “Dichiaro però mi metto un passamontagna – prosegue Boccacci – non ha senso. Do la lista di nomi, mi dichiaro… Cosa mi copro a fare?”.

Quanto all’ipotesi che Gaudenzi sia davvero a conoscenza del mandante dell’omicidio Piscitelli, “non sono in grado di dirlo, neanche lo penso – risponde Boccacci – Al processo di Mafia Capitale si comportò male con dei coimputati perché disse cose false per salvarsi. Oltretutto è isolato, lui stesso dice ‘mi hanno abbandonato tutti'”.