Capitoli

  1. Crisi di governo, dalle consultazioni all’ipotesi voto anticipato: ecco cosa accade ora
  2. L'avvio della crisi
  3. Le consultazioni
  4. Il voto: l'ipotesi del 27 ottobre
  5. Le leggi ferme e il nodo della Manovra
Politica

Il voto: l'ipotesi del 27 ottobre - 4/5

Solo dopo il voto di sfiducia in Parlamento il presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni e poi, eventualmente, sciogliere le Camere. Ma i nodi sono ancora molti: dal provvedimento per il taglio dei parlamentari alla legge di Bilancio

Una volta sciolto il Parlamento, con decreto del presidente della Repubblica, il ritorno alle urne deve avvenire dopo 45 – 70 giorni. Solitamente dopo le consultazioni si aspettano circa 60 giorni, così da consentire il voto degli italiani all’estero, per questo in molti ipotizzano la data del 27 ottobre come prima domenica utile per tornare urne. Le finestre elettorali, comunque, cambiano a seconda della data di scioglimento delle camere. Per votare il 13 agosto, la seconda domenica di ottobre, lo scioglimento dovrebbe avvenire a ridosso di Ferragosto. Per andare al voto il 20 ottobre, invece, servirebbe entrare ufficialmente nella crisi tra il 20 e il 22 agosto. Se invece lo scioglimento dovesse slittare ai primi di settembre, si potrebbe andare al voto il 3 novembre. E così via, a seconda di quando arriverà il decreto del Capo dello Stato.