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Emmanuel Macron, endorsement alla Merkel: “Se si candida, la appoggio”. Ma è tattica per ostacolare Manfred Weber

Le parole pronunciate dal capo dell'Eliseo non hanno come vero obiettivo quello di chiedere una discesa in campo europea della Cancelliera tedesca, che ha più volte ribadito di voler concludere il proprio mandato di governo e che rischierebbe di innescare una crisi di governo in Germania proprio mentre i sondaggi danno il sorpasso dei Verdi sulla Cdu-Csu. Il francese vuole frenare la corsa del bavarese al Berlaymont

“Se si candidasse, io la appoggerei”. Mentre in Europa sono in corso le trattative per trovare un nome condiviso per la presidenza della Commissione europea, il presidente francese, Emmanuel Macron, mattatore dei colloqui tra i capi di Stato e di governo post elezioni europee, rivela che se Angela Merkel desse la sua disponibilità per il top job di Bruxelles, lui la voterebbe in Consiglio.

Le parole pronunciate dal capo dell’Eliseo durante un’intervista alla televisione di Stato svizzera Rts non hanno come obiettivo quello di chiedere una discesa in campo europea della Cancelliera tedesca, che ha più volte ribadito di voler concludere il proprio mandato di governo, in scadenza nel 2021, e che rischierebbe di innescare una crisi di governo in Germania proprio mentre i sondaggi danno il sorpasso dei Verdi sulla Cdu-Csu

Lo scopo di Macron è un altro: sferrare un ulteriore colpo alla prassi degli Spitzenkandidaten e bruciare definitivamente la candidatura di colui che, in base all’esito del voto, dovrebbe essere proposto come nuovo presidente della Commissione europea, ovvero Manfred Weber. “L’Europa – continua Macron – ha bisogno per i suoi vertici di volti di personalità forti, ha bisogno di persone con una credibilità personale e dotate di competenze. Questi Spitzenkandidat non li conosce nessuno“.

Se il presidente francese riuscisse a compattare la compagine liberale contro la candidatura del bavarese della Csu, quest’ultimo non otterrebbe la maggioranza qualificata in Consiglio (55% degli Stati membri che rappresentano almeno il 65% della popolazione Ue) necessaria per passare la proposta al Parlamento che dovrà approvarla a maggioranza assoluta. Sono 14 su 28 i membri di Partito Popolare Europeo e Partito Socialista che potrebbero decidere di rispettare la prassi del lead candidate e appoggiare Weber, insufficienti però per il passaggio in plenaria. Da questi, inoltre, deve essere tolto Viktor Orbán che ha recentemente ritirato il suo appoggio al compagno di gruppo.

Per questo il capogruppo uscente del Ppe è venuto in Italia per incontrare il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e chiedere l’appoggio di Roma alla sua candidatura. E per questo, probabilmente, busserà anche alla porta della nuova Cancelliera austriaca, Brigitte Bierlein, tecnico indipendente in carica dal 3 giugno, dopo la caduta del governo di Sebastian Kurz. Solo i prossimi Consigli Ue (uno è in programma per il 20-21 giugno), gli incontri bilaterali e le dichiarazioni dei capi di Stato e di governo potranno fornire ulteriori indicazioni sul possibile epilogo di questo scontro sul filo del quorum tra Weber e Macron.