Capitoli

  1. Carceri, meno reati ma aumentano i detenuti e le pene sono più lunghe. In calo gli stranieri. Affollamento al 120%
  2. Sempre più detenuti ma meno ingressi
  3. Pene più lunghe e detenuti più anziani
  4. Misure alternative: in aumento al Nord, assenti al sud
  5. Calano gli stranieri
  6. Le piaghe non dette: suicidi, tossicodipendenza e isolamento
  7. Italia fanalino di coda in Europa
Diritti

Italia fanalino di coda in Europa - 7/7

È la fotografia dell'ultimo rapporto dell'associazione Antigone, impegnata per la tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, dal titolo “Il carcere secondo la costituzione”. Un anno di indagine, realizzata in 85 istituti

Mentre in tutta Europa alla diminuzione dei reati commessi corrisponde una diminuzione dei detenuti, in Italia, come già detto, aumentano. Il tasso di detenzione è cresciuto del 7,5% negli ultimi due anni e dell’1% negli ultimi 10. Al contrario, in Germania è diminuito del 15% e in Spagna del 20%. In media, rispetto agli altri paesi europei, abbiamo una legislazione in materia di droghe tra le più repressive e inefficaci. Solo Grecia e Lettonia hanno una percentuale di detenuti per droga superiore alla nostra (31,1%). In Germania è del 12,6%, in Francia il 18,3. La media europea è del 18%. Rispetto al resto d’Europa siamo anche più “severi”: il 17% delle condanne va dai 10 ai 20 anni, a fronte di una media europea dell’11%. I detenuti senza una condanna sono invece il 34,5% del totale, oltre dieci punti in più della media europea (del 23%). Numeri altissimi se si pensa che in Italia c’è una carenza di organico del 16%. La maggior parte dei dipendenti, poi, è “in divisa” (circa l’83,6% contro il 69,3% della media europea), mentre mancano educatori e mediatori culturali. In media ogni educatore segue 78 detenuti, mentre per ogni mediatore ci sono almeno 120 stranieri.