Capitoli

  1. Carceri, meno reati ma aumentano i detenuti e le pene sono più lunghe. In calo gli stranieri. Affollamento al 120%
  2. Sempre più detenuti ma meno ingressi
  3. Pene più lunghe e detenuti più anziani
  4. Misure alternative: in aumento al Nord, assenti al sud
  5. Calano gli stranieri
  6. Le piaghe non dette: suicidi, tossicodipendenza e isolamento
  7. Italia fanalino di coda in Europa
Diritti

Misure alternative: in aumento al Nord, assenti al sud - 4/7

È la fotografia dell'ultimo rapporto dell'associazione Antigone, impegnata per la tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, dal titolo “Il carcere secondo la costituzione”. Un anno di indagine, realizzata in 85 istituti

Per chi commette un reato nel sud Italia, la prospettiva del carcere è più probabile che non nel nord Italia. Secondo il rapporto dell’associazione Antigone, infatti, se è vero che negli anni sono aumentate le misure alternative, come ad esempio la detenzione domiciliare, diventate oggi poco più di 10mila, questo è successo solo al Nord. Se in Friuli-Venezia Giulia le misure alternative sono quasi il doppio dei detenuti, ed in generale in molte regioni del nord le misure superano di molto le esecuzioni di pena in carcere, al centro-sud il dato è di segno opposto e in regioni come Campania, Sicilia, Calabria o Lazio le persone in esecuzione penale esterna sono circa la metà dei detenuti. Il motivo, come si legge nel documento, è spiegabile in parte con la “questione meridionale mai risolta” che si traduce in meno risorse occupazionali e meno welfare in quei territori. Questo limita le opportunità di reinserimento, e quindi anche la volontà dei giudici di scegliere le misure alternative.