Via libera di Montecitorio, ora il provvedimento passa al Senato. Il sottosegretario alla Giustizia Morrone ha commentato: "L’obiettivo è quello di aggiornare e migliorare questa materia rispetto a una realtà sociale certamente mutata nel corso degli anni. Si supera così la 'visione patrimonialistica del matrimonio' quale sistemazione definitiva"
Con l’esame in Commissione è saltata una delle norme più controverse: il carattere “compensativo” dell’assegno. Inizialmente infatti il mantenimento, secondo l’articolo 2 del nuovo testo, doveva essere “destinato a equilibrare, per quanto possibile, la disparità che lo scioglimento o la cessazione degli effetti del matrimonio crea nelle condizioni di vita rispettive dei coniugi”. Ma con un emendamento a firma del leghista Roberto Turri questa puntualizzazione è stata cancellata, mentre sono stati riscritti i criteri per l’assegnazione. Contraria la relatrice Morani, che, implicitamente, con questa norma voleva garantire al coniuge economicamente più debole il mantenimento.