Capitoli

  1. I modi per vivere una vita senza contanti: la rivoluzione della “cashless society” (che in Italia ancora arranca)
  2. Le intramontabili: bancomat, carte di credito e prepagate
  3. L'invenzione di Elon Musk: PayPal
  4. Satispay: il pagamento via telefono made in Italy
  5. La sfida dei big: ApplePay, SamsungPay e GooglePay
Usi & Consumi

Satispay: il pagamento via telefono made in Italy - 4/5

Non serve avere una carta di credito, né una prepagata. Basta solo un conto corrente (con relativo Iban) e uno smartphone collegato a un numero di telefono. A permetterlo è l’applicazione Satispay, una start up tutta italiana che dal 2015 consente di fare acquisti online o in negozio, di trasferire denaro o di pagare i bollettini della Pubblica amministrazione (come tasse e multe), direttamente dal proprio cellulare, anche senza la tecnologia Nfc (cioè una ricetrasmissione che fornisce connettività senza fili a breve raggio). Per iscriversi è sufficiente fornire l’Iban (da cui vengono attinti i soldi), il numero di un documento e il codice fiscale. Al momento della registrazione viene chiesto l’inserimento di un tetto massimo di spesa, che comunque non potrà superare i 200 euro settimanali. L‘applicazione è considerata molto sicura perché per ogni transazione è richiesto l’inserimento di un Pin. L’utilizzo dell’applicazione è gratuita per l’utente, mentre l’esercente, se la transazione supera i 10 euro, paga una commissione di 20 centesimi. Dalla cena al ristorante alle tasse universitarie, Satispay può essere utilizzata in moltissimi settori. Tra le funzioni più interessanti dell’applicazione c’è il cosiddetto cashback, che letteralmente significa “ridare i soldi”. Qualunque esercente affiliato può scegliere di promuovere un proprio prodotto in un dato giorno attraverso il cashback, scegliendo la percentuale che desidera. Quindi se per esempio una libreria propone il cashback al 20%, l’utente acquisterà un volume a prezzo pieno ma poi si vedrà rimborsato il 20% del valore sul proprio conto Satispay.