I ritratti semi-seri dei 4 aspiranti chef che si contenderanno la vittoria dell'ottava edizione del cooking-show più famoso, agguerrito e strabiliante della tv
Il suocero di #Alessandro: l’eroe di cui #MasterChefIt aveva bisogno. ?
Guardate cos’ha combinato nell’ultimo #InventionTest! ? https://t.co/21M5wgvXjM pic.twitter.com/ZWbl4ISDQx— MasterChef Italia (@MasterChef_it) 29 marzo 2019
Può ambire al Nobel per la Pace, essendo il perfetto Anti-Gilberto: se un avversario fa un piatto-bomba gli urla i complimenti dall’altra parte della classe e lo applaude come a un concerto dei Muse. La barba curata da un garden designer, la sua faccia è il biglietto da visita: se Gloria non fa trasparire nessuna emozione nemmeno se sottoposta alla tortura della goccia cinese, Ale sembra sempre lì lì per urlare di paura, spalancando gli occhi al primo ostacolo. E’ grazie a lui che Locatelli ha prodotto l’aforisma dell’anno: “La puff pastry si fa con l’egg wash“. Ma con una tale resistenza da bonzo, il sogno di tutti quelli che seguono MasterChef è rappresentato da un meme che gira ormai da settimane, dopo che Alessandro sembrava ogni volta l’ultimo del gruppo e invece si salvava puntualmente per primo. Ale come Steven Bradbury.