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Lezzi: “Lega e flat tax? Promessa non fattibile. Autonomie? Idee non chiare”. Su Imane: “Parole gravi di Berlusconi”

Flat tax per le famiglie? E’ una promessa che non si può mantenere“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, dal ministro per il Sud Barbara Lezzi, che annuncia anche il suo voto contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini nel caso Diciotti, voto che si terrà mercoledì prossimo.

E sulle promesse leghiste relative alla flat tax, la senatrice M5s spiega: “Il ministro dell’Economia Tria ha fatto notare che il costo di questa misura sarebbe di 60 miliardi. E decisamente 60 miliardi il nostro Paese non se li può permettere. Abbiamo sicuramente l’intenzione di rivedere le aliquote fiscali, ma per noi deve essere fermo il principio costituzionale della progressività fiscale. La Lega sostiene che la spesa per questa misura non è di 60 miliardi. Vedremo. Se il Mef ha detto questo, sicuramente non ha sbagliato. E’ chiaro” – continua – “che si vorrebbe fare sempre molto di più, abbassando le tasse in maniera significativa, però io partirei dall’incidere in modo consistente sul cuneo fiscale, perché c’è bisogno di lavoro e di sostenere le imprese. Secondo me, la vera competitività il nostro Paese la può conquistare abbassando significativamente il cuneo fiscale e partendo dalle famiglie che hanno più difficoltà economiche”.

Critica anche la posizione del ministro sulle autonomie invocate dal Veneto e dalla Lombardia: “Non ci sono ancora idee chiare da parte di chi propone l’autonomia, perché, se si dice che la riforma sarà a saldo zero per il bilancio dello Stato e non costerà nulla alle altre regioni, c’è qualcosa che non quadra. Le regioni chiedono un surplus fiscale, quindi risorse aggiuntive e se su questo ci sono contrasti con il Ministero dell’Economia che non sono ancora stati sanati. Il M5s è a favore dell’autonomia, ma ci devono essere penalizzazioni rispetto alle altre regioni e non deve venire meno il principio di coesione nazionale”.

Lezzi si pronuncia, infine, sulla morte di Imane Fadil, la testimone chiave delle inchieste sul caso Ruby: “Le circostanze della sua dipartita sono veramente oscure e opache. Questa ragazza doveva testimoniare e aveva intenzione di scrivere un libro su Silvio Berlusconi. Mi aspetto che le trasmissioni che fanno inchiesta su Mediaset approfondiscano la situazione perché è molto grigia. E’ giusto che gli italiani sappiano quello che succedeva intorno a un personaggio pubblico che ha occupato la scena politica per oltre 25 anni e intende ancora occuparla. Per me è gravissimo che Berlusconi abbia negato di conoscere questa ragazza senza un minimo di pietà“.