Economia

Via della Seta, la bozza del memorandum: “Collaborazione con Banca investimenti asiatica per le infrastrutture”

Il documento di cinque pagine prevede che Roma e Pechino "esplorino tutte le opportunità di cooperazione" in settori che vanno dai trasporti alla logistica alle infrastrutture fino alla "collaborazione finanziaria". Si prefigurano "comunicazioni e coordinamento bilaterale su politiche di riforma fiscale, finanziaria e strutturale". Tra le "aree di interesse" anche le telecomunicazioni

La bozza di memorandum tra Italia e Cina sulla cosiddetta “nuova Via della Seta”, osteggiato da Usa e Ue, prevede che Roma e Pechino “esplorino tutte le opportunità di cooperazione” in settori che vanno dai trasporti alla logistica alle infrastrutture fino alla “collaborazione finanziaria”. Ma anche che “lavorino assieme alla Banca di investimento asiatica per le infrastrutture (Aiib) per favorire la connettività nel rispetto delle finalità e delle funzioni della Banca”. Lo sottolinea il Financial Times, che pubblica il documento e rileva come il coinvolgimento della banca per lo sviluppo delle infrastrutture – promossa da Pechino in contrapposizione a Fmi e Banca mondiale – sia una novità rispetto agli accordi nell’ambito della Belt and road initiative sottoscritti da altri Paesi. E possa essere interpretata come una mossa per alleviare le preoccupazioni di Bruxelles, visto che l’Aiib presta “sulla base di standard internazionali, comprese gare competitive e studi di impatto ambientale, richiesti all’interno della Ue”.

Il memorandum, che stamattina il premier Giuseppe Conte nonostante i dubbi della Lega ha confermato di voler sottoscrivere accompagnandolo però con un rafforzamento delle norme sul golden power per proteggere “gli interessi nazionali”, è un testo di cinque pagine che comprende Obiettivi e principi guida, Aree di cooperazione e modalità di cooperazione oltre ai meccanismi per la risoluzione delle eventuali controversie.

Le controparti “si impegnano a lavorare insieme nel progetto della Via della Seta (Belt and Road Initiative – BRI) per trasformare in vantaggi le reciproche forze complementari, nell’ottica di una cooperazione pratica e crescita sostenibile, appoggiando le sinergie tra la Via della Seta e le priorità identificate nel Piano di investimento per l’Europa e le reti transeuropee, e altresì tenendo presenti le discussioni riguardanti la Piattaforma per la connettività Unione Europea-Cina. Questo consentirà inoltre alle controparti di rafforzare i loro rapporti politici, i loro legami commerciali e gli scambi tra i popoli. Le controparti si impegnano a rafforzare la collaborazione e a promuovere la connettività regionale in un quadro di riferimento aperto, inclusivo ed equilibrato, i cui benefici si estenderanno a tutte le parti, in modo da promuovere nella regione pace, sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile”.

Si prevede di avviare una collaborazione in diverse aree: le “politiche da adottare nelle iniziative di connettività e sugli standard tecnici e normativi”, lo “sviluppo della connettività delle infrastrutture, tra cui investimenti, logistica e inter-operatività, nelle aree di interesse reciproco (come strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia – tra cui fonti rinnovabili e gas naturale – e telecomunicazioni)”. Sulle telecomunicazioni il Carroccio è molto cauto e ha chiesto rassicurazioni sul fatto che il 5g non è parte dell’intesa.

Le controparti esprimono il loro interesse nello sviluppo di sinergie tra la Via della Seta, il sistema italiano di trasporti e infrastrutture, come – tra gli altri – strade, ferrovie, ponti, aviazione civile e porti e la Rete trans-europea dei trasporti dell’Unione Europea (TEN-T). Le controparti accoglieranno favorevolmente ogni dibattito nel quadro della Piattaforma di connettività tra l’Unione Europea e la Cina, per migliorare l’efficienza della connettività tra Europa e Cina. Le controparti si impegnano a collaborare nel facilitare il disbrigo delle operazioni doganali, rafforzando la cooperazione nelle soluzioni di trasporto sostenibile, sicuro e digitale, come pure per quel che riguarda investimenti e finanziamenti. Le controparti ribadiscono l’importanza di stabilire procedure di appalto aperte, trasparenti e non discriminatorie”.

Roma e Pechino poi “si impegnano a estendere gli investimenti bilaterali e i flussi commerciali, la cooperazione industriale come pure la cooperazione nei mercati di paesi terzi, esplorando i sistemi per promuovere una robusta cooperazione a beneficio reciproco”, e “riaffermano l’impegno condiviso per realizzare scambi commerciali e investimenti aperti e liberi, per contrastare gli eccessivi squilibri macroeconomici, e opporsi all’unilateralismo e al protezionismo. Nell’ambito della Via della Seta, le controparti si impegnano a promuovere commercio e cooperazione industriale in modo aperto, libero, trasparente e non discriminatorio; appalti trasparenti; parità di condizioni e rispetto dei diritti di proprietà intellettuale. Le controparti si impegnano a studiare sistemi di collaborazione e partenariato più stretti e di vantaggio reciproco, promuovendo la cooperazione triangolare e quella nord-sud, sud-sud”.

Verranno rafforzate anche “le comunicazioni e il coordinamento bilaterale su politiche di riforma fiscale, finanziaria e strutturale, in modo da creare un ambiente favorevole alla collaborazione economica e finanziaria, anche tramite l’avvio di un Dialogo finanziario Italia-Cina, tra il ministro dell’economia e della finanza della Repubblica italiana e il ministro delle finanze della Repubblica popolare cinese. Le controparti favoriranno il partenariato tra le rispettive istituzioni finanziarie per sostenere congiuntamente la cooperazione in materia di investimenti e finanziamenti, a livello bilaterale e multilaterale e verso paesi terzi, nell’ambito dell’iniziativa della Via della Seta”.

Le controparti “si impegnano a favorire ed espandere gli scambi interpersonali, a sviluppare la rete di gemellaggio tra le città, e a sfruttare appieno la piattaforma dei Meccanismi di cooperazione culturale tra l’Italia e la Cina per portare a termine il gemellaggio tra i siti UNESCO dei rispettivi paesi, allo scopo di promuovere la collaborazione su istruzione, cultura, scienze, innovazione, salute, turismo e benessere pubblico tra le rispettive amministrazioni. Le controparti favoriranno scambi e collaborazione tra le rispettive autorità locali, mezzi di comunicazione, think tank, università e giovani”. C’è infine l’impegno a “sostenere pienamente l’obiettivo di sviluppare la connettività tramite un approccio sostenibile ed ecologico, promuovendo attivamente la tendenza globale verso lo sviluppo ecologico, circolare e a basse emissioni di carbonio”.

Le modalità di cooperazione “potrebbero includere” lo scambio di visite e dibattiti ad alto livello, lo sviluppo di programmi pilota nelle aree chiave, negli scambi economici e nella cooperazione, nella ricerca congiunta, nello sviluppo delle capacità, negli scambi e nella formazione del personale. Le controparti “seguiranno i principi del mercato, promuoveranno la cooperazione tra capitale pubblico e privato, incoraggeranno gli investimenti e il supporto finanziario attraverso approcci diversificati. Le controparti ribadiscono il loro impegno verso investimenti che siano sostenibili, sotto il profilo sociale e ambientale, e fattibili economicamente”. Le rispettive autorità competenti delle controparti potranno siglare accordi di collaborazione in settori specifici.