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Prescrizione, Bonafede: “Avanti con la riforma. L’era dei furbi è finita. Lo Stato deve rendere giustizia ai cittadini”

Il guardasigilli blinda l'emendamento presentato al ddl Anticorruzione per bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio: "La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all'impunità". Una replica a Giulia Bongiorno, ministro leghista della Pubblica amministrazione, che aveva definitivo la norma come "una bomba nucleare sul processo"

La riforma della prescrizione va rivista, perché così è “una bomba nucleare sul processo”. Anzi no: la legge rimane così come è, perché “lo Stato deve rendere giustizia ai cittadini” e in alternativa “la bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia” degli stessi “cittadini di fronte all’impunità“. Lo scontro tutto interno alla maggioranza sull’emendamento al ddl Anticorruzione, che blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, contagia anche l’esecutivo. A contrapporsi su quella che è una misura cardine del Movimento 5 stelle sono i due ministri più titolati a discutere dell’argomento: il guardasigilli Alfonso Bonafede, “padre” della norma che vorrebbe ribattezzare “legge Viareggio”,  come la tragedia che nel 2009 uccise 32 persone. E Giulia Bongiorno, titolare della Pubblica Amministrazione e penalista molto nota, che proprio grazie alla prescrizione vinse il suo processo più importante: quello Andreotti.

I dubbi di Bongiorno: “Così è bomba nucleare sul processo” – “La sospensione della prescrizione al primo grado di giudizio è una bomba nucleare sul processo. Sono molto preoccupata”, ha detto la ministra della Lega, all’intervista di Maria Latella su Sky tg 24. Parole forti che seguono le perplessità dimostrate dal Carroccio in Parlamento nei giorni scorsi. Ma siccome una riforma sul tema è prevista dal programma di governo siglato dal M5s e la Lega – e Luigi Di Maio proprio oggi ha ricordato all’alleato che quel “contratto che va rispettato da entrambi i contraenti – ecco che Bongiorno ha tentato di spiegare meglio le sue parole elogiando il ministro della Giustizia. “Con Bonafede i rapporti sono ottimi e credo che sulla prescrizione, il governo troverà un accordo”, dice, spiegando che sulla prescrizione”dice la ministra della Pubblica amministrazione. Riconoscendo, però, che sulla prescrizione “serve una riforma. Come è scritto oggi l’emendamento non posso accettarlo. Così come ai tempi di Berlusconi mi sono battuta contro la prescrizione breve, ora sono contraria a quella che è la cancellazione prescrizione. La prescrizione ha un’etica non si può tenere in ostaggio un imputato tutta la vita”.

Bonafede blinda riforma: “Rabbia dei cittadini su impunità”- Il guardasigilli, da parte sua, spiega di nutrire rispetto e stima per “il ministro Bongiorno, con cui ho collaborato e collaboro su diversi fronti, dalla necessità di riavviare il motore della giustizia con nuove forze, alla lotta contro la violenza sulle donne”. Su quell’emendamento depositato al ddl Anticorruzione, però, l’esponente del M5s non intende fare marcia indietro. “Sulla prescrizione Bongiorno si sbaglia – dice Bonafede – La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all’impunità. Chi va a spiegare ai familiari delle vittime della strage di Viareggio che il tempo è scaduto per i primi due reati e non avranno una risposta di giustizia piena? Oltre alla tragedia, devono anche essere beffati da uno Stato incapace di dare una risposta? Vale per loro come per il processo Eternit, il terremoto de L’Aquila, l’inquinamento dell’impianto di Marghera. Dopo una verità accertata in primo grado, non possiamo lasciare che da quel momento in poi non ci sia più alcuna certezza di giustizia. La sicurezza dei cittadini e la certezza della pena perdono qualsiasi significato se poi il processo si conclude con la prescrizione”.

“Finita l’era dei furmi e dei loro azzeccagarbugli” – E siccome solo poche ore fa, proprio la Lega ha depositato un un emendamento che chiede di stralciare tutta la parte dei finanziamenti ai partiti dal Ddl Anticorruzione, il guardasigilli estende le sue valutazioni a tutto il settore della giustizia.“Deve essere chiaro – ha detto – che siamo di fronte a una riforma epocale della giustizia penale che cambia totalmente ottica: è finita l’era dei furbi e dei loro azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca. Con la nostra riforma della prescrizione, gli unici a dover temere sono i colpevoli. I tempi dei processi saranno brevi grazie agli investimenti di questo governo: lo Stato si deve prendere la responsabilità di rendere giustizia ai cittadini”. La definizione di “azzeccagarbugli” chiama in causa gli avvocati penalisti: il ministro della Giustizia è in “confusione” e alle prese con problematiche “manifestamente al di fuori della sua comprensione”, attacca il presidente dell’Unione delle Camere penali Giandomenico Caiazza.

Dal rinvio all’emendamento: storia breve di una riforma – Di legge sulla prescrizione, Bonafede aveva parlato già ad agosto, spiegando che l’avrebbero ribattezzata “legge Viareggio“, come la tragedia che nel 2009 uccise 32 persone. E per la quale già in appello, il prossimo novembre, alcuni dirigenti ed ex dirigenti delle aziende legate a Ferrovie dello Stato vedranno prescritti molti reati. “Vorrei tanto che quando ci sarà la riforma non portasse il nome di chi l’ha scritta, ma fosse la Viareggio o Viareggio bis, perchè vorrei chi la pronuncerà in un’aula di tribunale si ricordasse non di chi l’ha scritta ma chi è morto e di chi ha sofferto prima che quella legge esistesse: in Italia mai più dovranno esistere ingiustizie di questo tipo”, erano le parole utilizzate dal guardasigilli, ricordando per la prima volta la strage da ministro della giustizia i 29 giugno scorso. Dopo l’estate, però, la riforma sulla prescrizione sembrava essere stata rinviata a fine anno: Bonafede, infatti, aveva deciso di dare priorità riforma alla riforma del processo civile e alle assunzioni nel comparto giustizia. E poi ovviamente al ddl Anticorruzione. Lo stesso provvedimento che è stato emendato più volte: una dal suo stesso relatore per inserire appunto lo stop alla prescrizione, tra le perplessità dei parlamentari leghisti. L’altra dagli stessi deputati del Carroccio per cancellare tutta la normativa sui finanziamenti ai partiti. Due dei tre fronti che in queste ore surriscadano i rapporti all’interno del governo.