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Spread oltre 320 punti, nuovo massimo dal 2013. Il rendimento del Btp decennale a 3,69%: Roma a 72 punti da Atene

Il differenziale di rendimento fra il titolo di Stato decennale italiano e i Bund tedeschi ha chiuso a 327 punti contro i 308 di mercoledì. Il tasso pagato agli investitori è salito ai massimi dal gennaio 2014. Borsa a -1,89%

Nel giorno dello scontro tra gli alleati del governo gialloverde sulla pace fiscale e dell’incontro tra il ministro Giovanni Tria e il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici il differenziale di rendimento fra Btp decennale e Bund tedeschi si è allargato fino a chiudere a 327 punti base, il massimo dal marzo 2013, contro i 308 di mercoledì sera. Il titolo italiano è arrivato a pagare un rendimento superiore al 3,69 per cento, livello mai toccato dal gennaio 2014. Che si confronta con il 4,4% pagato da Atene, per uno spread di 72 punti. Sul fronte azionario, Piazza Affari ha chiuso la seduta con un tonfo dell’1,89%.

In apertura il tasso di interesse pagato dai Btp a dieci anni si attestava al 3,5%. Durante la giornata è costantemente aumentato, in scia all’escalation di botta e risposta tra Lega e 5 Stelle sul condono fiscale e al nervosismo per l’annuncio che Moscovici avrebbe consegnato al titolare del Tesoro una lettera della Commissione in cui si chiedono chiarimenti sul Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles lunedì scorso. Un passaggio scontato, dato che la manovra peggiora il saldo di bilancio in termini strutturali di 0,8 punti mentre la Commissione europea aveva chiesto una correzione di 0,6 punti. Si tratta di una “deviazione significativa dal sentiero di convergenza verso il pareggio di bilancio strutturale“, come scritto nella Nota di aggiornamento al Def.

Il regolamento 473 del 2013 prevede che “ove, in casi eccezionali, dopo aver consultato lo Stato membro in questione entro una settimana dalla sottomissione del documento programmatico di bilancio”, quindi entro il 22 ottobre, “la Commissione identifichi un mancato rispetto particolarmente serio degli obblighi di politica di bilancio delineati nel patto di stabilità, la Commissione adotta la sua opinione entro due settimane dalla presentazione del documento programmatico di bilancio”, quindi entro il 30 ottobre.

Nella sua opinione, da emettere entro due settimane, “la Commissione richiederà che venga presentato un documento programmatico di bilancio rivisto il prima possibile e in ogni caso entro tre settimane dalla data della sua opinione”. Se la lettera con la richiesta di chiarimenti è un passaggio scontato, però, la richiesta di un nuovo documento programmatico di bilancio è possibile ma non ancora sicura.