Politica

Genitori uno e due, si tratta solo di politica e consenso allo stato puro

Genitori uno e due, genitori o padre e madre? Intanto va chiarita una cosa e cioè che, come del resto lo stesso Salvini ha ammesso, un ministro degli Interni non è (ancora) un padrone di regime che può cambiare in 5 minuti procedure, leggi e diritti. Quindi va studiata bene la cosa e messa in relazione alle varie sentenze di Cassazione che sono intervenute sia sulle questioni di genitorialità omosessuale che di trascrizione di matrimoni contratti all’estero. Ma ancora e più che su altri temi, pesa in questo caso una valutazione e una condotta completamente tattiche e politiche. Salvini dice e dirà che si tratta di sue convinzioni e valutazioni profonde, “da papà”, ma per lui come per per Meloni si tratta solo di politica e consenso, allo stato puro.

Da alcuni anni la frontiera del conflitto sulla questione omosessuale – o in altri termini la frontiera dell’omofobia – si è spostata sul presunto gender da un lato e sui figli dall’altro. Guarda caso si tratta dei temi sui quali – secondo tutti o quasi i sondaggi – non c’è una maggioranza a favore delle posizioni dei movimenti lgbt. Non dimentichiamo quanto è successo attorno alla legge delle unioni civili contestata e parzialmente svuotata proprio sulla genitorialità.

E non parlo qui della gestazione per altri, tema controverso persino in una parte del femminismo e del mondo lgbt, ma parlo di quanto è stato contestato anche il semplice riconoscimento delle situazioni di fatto, ovvero la adozione del figlio del/della partner. Al fondo anche su questa difesa delle presunte prerogative dei bambini ad avere “un papà e una mamma” – come sulla difesa delle presunte prerogative degli autoctoni nei confronti dei migranti – si tratta di emozioni pregiudizi e soprattutto paure che vengono strumentalizzate/i nonostante anzi addirittura contro le esperienze reali vagliate con gli strumenti delle scienze sociali.

Dicevamo dei sondaggi. Anche nei momenti di massimo favore dei nastrini arcobaleno al Festival di Sanremo era sempre possibile riscontrare, invece, una maggioranza contraria al riconoscimento dei genitori omosessuali. Certo con l’andare del tempo e in prospettiva le cose sono destinate a cambiare, ma nell’immediato e per qualche anno ancora una posizione politica contraria alle famiglie arcobaleno ha presa e ha un altro innegabile vantaggio: ricostruisce un asse con la Chiesa Cattolica alla quale invece ci si contrappone sui migranti. Credo e spero che la grande maggioranza del mondo cattolico colga la differenza tra il muro xenofobo truce e disumano che si contrappone ai migranti, tra il male di sempre nella storia del genere umano, e gli interrogativi posti dalle nuove soggettività femminili e lgbt e dalle nuove tecniche di concepimento.

Ma in ogni caso oggi l’unica possibilità per i Salvini di continuare a negare i porti alle navi Ong e continuare al tempo stesso a dichiararsi cattolici o vicini ai cattolici sta nella battaglia contro la genitorialità lgbt. Perchè a sua volta la battaglia contro la genitorialità lgbt è forse l’unica ancora maggioritaria tra tutte le visioni conservatrici e reazionarie della famiglia e delle relazioni sessuali e affettive. Non sono tanti i genitori lgbt, quindi sono un buon capro espiatorio.