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80 euro, Palazzo Chigi e i vicepremier: “Non li aboliamo per finanziare flat tax”. Tria ieri aveva detto: “Sistema va rivisto”

Salvini e Di Maio smentiscono le indiscrezioni di stampa secondo cui il governo avrebbe deciso di cancellare il "bonus Renzi" per recuperare fondi con cui coprire altre misure della legge di Bilancio. Il ministro del Tesoro era stato il primo a parlare, in un'intervista al Sole 24 Ore mercoledì) della necessità di una revisione di tutto il sistema di detrazioni e benefici fiscali compreso quello sgravio che "crea complicazioni infinite"

“Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l’Iva“. Il giorno dopo il vertice di maggioranza in vista della legge di Bilancio, i vicepremier e ministri Matteo Salvini e Luigi Di Maio smentiscono le indiscrezioni di stampa (il Corriere titola “Via gli 80 euro per la flat tax”, la Repubblica “Via gli 80 euro per gli sgravi fiscali”) sull’abolizione del bonus Renzi per recuperare quasi 10 miliardi di euro da utilizzare come coperture per gli altri capitoli della manovra. Ieri era stato il ministro dell’Economia Giovanni Tria, intervistato dal Sole 24 Ore, il primo a parlare della necessità di una revisione dell’intero sistema di detrazioni e benefici fiscali compreso il bonus Irpef perché “crea complicazioni infinite”. “Tutto il sistema va rivisto, aveva spiegato, anche se “con la garanzia che nessuno perda nel passaggio dal vecchio al nuovo”. Posizione che giovedì alcuni quotidiani hanno presentato dando per assodata la decisione di abolire gli 80 euro per finanziare altre misure a partire dall’ampliamento del regime fiscale forfettario con l’aliquota al 15% già in vigore per le partite Iva,

Giovedì il vice ministro all’Economia Massimo Garavaglia ha spiegato a Radio 1 Rai che “è molto meglio avere una riduzione strutturale delle tasse piuttosto che un bonus che resta sempre appeso” aggiungendo però: “Non si tolgono gli 80 euro, vengono messi come riduzione fiscale anziché come esborso”. In tarda mattinata è intervenuto anche il leader M5s: “Non so chi se la sia inventata questa cosa, così come dell’aumento dell’Iva. Questo governo è compatto nella volontà di non mettere le mani nelle tasche degli italiani”.(di Manolo Lanaro)
Smentite confermate anche da Palazzo Chigi, che sconfessa “i titoli di alcuni giornali che parlano di “abolizione degli 80 euro per finanziare la flat tax” o “via gli 80 euro per gli sgravi fiscali“”.

Il Pd coglie comunque l’occasione per attaccare l’esecutivo: su Twitter il segretario del Pd Maurizio Martina scrive: “Giù le mani dagli #80euro dei lavoratori per pagare la flat tax ai ricchi! Altro che fake news, basta leggere le parole del Ministro Tria. Zero #equità”. Mentre il presidente Matteo Orfini twitta: “Sottraggono soldi alle #periferie” (con il voto favorevole del Pd, ndr), “fanno licenziare i precari e vogliono togliere gli 80 euro per coprire la Flat tax. Di Maio e Salvini hanno uno strano concetto di redistribuzione: levano ai poveri per dare ai ricchi”.

I due vicepremier del governo gialloverde concordano poi sul niet all’ipotesi – proposta secondo alcuni quotidiani da Tria e dal suo sottosegretario Giancarlo Giorgetti – di non disinnescare del tutto le clausole di salvaguardia sull’Iva bensì rimodulare l’aliquota facendola salire per alcuni prodotti e riducendo quella su energia elettrica, acqua, gas e telefono. Una mossa che sarebbe gradita a Bruxelles perché in linea con la richiesta di spostare il peso dell’imposizione fiscale dal lavoro ai consumi. “L’Iva non deve aumentare, anche se rischia a causa dei debiti lasciati da Renzi e Gentiloni con provvedimenti fatti con il buco”, ha detto infatti anche il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Di Maio. “Non vogliamo togliere soldi dalle tasche dei cittadini. L’obiettivo è tagliare gli sprechi e i favori ai potentati economici”. D’accordo il leader del Carroccio, secondo cui “spiace dover rincorrere alcune indiscrezioni dei giornali, palesemente false e che servono solo per riempire le pagine dei quotidiani in agosto”.