Palazzi & Potere

Renzi e la bici Colnago: dono istituzionale che vale più di 300 euro, ma non risulta riscattato. È così? Suo staff prende tempo

Il 25 aprile l'ex segretario del Pd si è presentato in piazza a Firenze in sella al dono ricevuto il 3 novembre 2016 durante la sua visita all'azienda di Cambiago. Si tratta di un gioiello che secondo gli esperti costerebbe intorno ai 1500 euro, ma i collezionisti spenderebbero fior di quattrini pur di accaparrarselo. L'ex presidente del Consiglio lo ha riscattato ottemperando ai dettami del Decreto Prodi del 2007 oppure se ne è appropriato non rispettando la legge? In attesa di una risposta ufficiale, dagli elementi in possesso sembrerebbe farsi largo la seconda ipotesi

Quando Matteo Renzi il 25 aprile scorso in piazza a Firenze ha inscenato una sorta di sondaggio tra la gente per capire l’indice di gradimento nei confronti di un ipotetico governo M5s-Pd, in molti hanno notato che inforcava un gioiello. Una bicicletta Colnago da città, bianca e viola, con simbolo del capoluogo toscano sul telaio in fibra di carbonio. Un modello unico, realizzato appositamente per l’ex Rottamatore dall’azienda di Cambiago, che l’ha regalato all’ex premier durante la sua visita del 3 novembre 2016, quindi a un mese dal referendum costituzionale. Tradotto: un dono istituzionale a tutti gli effetti. Che Renzi non poteva tenere. Perché il valore della bicicletta è nettamente superiore al tetto di 300 euro stabilito dal Decreto Prodi del 2007: i rappresentanti del governo (e le loro famiglie) non possono portare a casa oggetti più costosi di quel limite, ma devono lasciarli a Palazzo Chigi (dove saranno protocollati). Eccezioni? Una sola: se il ministro o il premier di turno si è proprio affezionato a una regalia, può decidere di riscattarla, pagando la quota in eccedenza. Matteo Renzi l’ha fatto? E a quanto ammonta il valore della bicicletta, che prima di due giorni fa l’ex premier aveva già sfoggiato sui social a maggio 2017? L’unica certezza è che il 23 dicembre 2016, quando Renzi ha lasciato Palazzo Chigi in seguito alla dimissioni post catastrofe al referendum costituzionale, tra tutti i regali ricevuti nei quasi tre anni alla guida del governo (orologi pregiati, tappeti e anche un’altra bicicletta, quella donatagli dal premer giapponese Shinzo Abe) ha restituito solo una statua donata dal sovrano dell’Arabia Saudita durante la visita istituzionale del novembre 2015. Del gioiello a due ruote griffato da Colnago nessuna traccia.

Per avere risposte più approfondite, ilfattoquotidiano.it ha contattato il portavoce dell’ex segretario del Pd, Marco Agnoletti, che però all’epoca non era ancora alle dipendenze del neo senatore e non ha potuto dare informazioni utili, scaricando la questione su Filippo Sensi, neo parlamentare ma ancora portavoce di Palazzo Chigi. Sensi, tra l’altro, era materialmente presente quel 3 novembre 2016, quando Ernesto Colnago ha consegnato il prezioso dono: vi è traccia sui social (un tweet dello stesso Sensi) e lo si intravede mentre filma in “giro di ricognizione” dell’allora presidente del Consiglio in sella alla bicicletta appena ricevuta in dono durante la visita istituzionale dal sapore pre elettorale. Contattato, Sensi si è messo all’opera per avere informazioni sulla questione, ma a distanza di oltre 24 ore dalla prima richiesta non è arrivata risposta. Stesso discorso per quanto riguarda i canali ufficiali della presidenza del Consiglio: ilfattoquotidiano.it ha sentito l’ufficio stampa e inviato una mail di richiesta informazioni. Per ora invano. Insomma: la bicicletta è stata riscattata? In attesa di una risposta chiarificatrice, sembrerebbe proprio di no.

Quando ilfattoquotidiano.it ha cercato di quantificare il valore della bicicletta in questione, infatti, ha contattato direttamente l’azienda di Cambiago. Voglia di parlare poca, ma qualcosa si è capito: il modello in questione non esiste sul mercato, è stato realizzato appositamente per Matteo Renzi. La base è della Colnago Impact (valore intorno ai mille euro), ma quella dell’ex premier non è in alluminio bensì in fibra di carbonio e può vantare una colorazione speciale personalizzata, a cui va aggiunto il giglio fiorentino. Tutti particolari che fanno aumentare il valore. Due notizie, quindi: la bicicletta ha una stima nettamente superiore ai 300 euro ed è un pezzo unico. Che quindi non si può stimare. Di sicuro Matteo Renzi non ha chiesto alla Colnago di farlo: un particolare di non poco conto, visto che nell’ottica di un eventuale riscatto a norma di legge, la stima della casa madre è fondamentale per stabilire l’eccedenza dovuta.

Per provare a comprendere quanto possa valere la bici di Renzi, abbiamo chiesto informazioni a uno dei più importanti rivenditori ufficiali di biciclette Colnago del Nord Italia. La versione dell’esperto è simile a quella dell’azienda milanese: impossibile una stima esatta, di certo è un pezzo che vale molto più di 300 euro. In tal senso, considerati i prodotti presenti sul mercato, quel tipo di bicicletta potrebbe valere intorno ai 1500 euro, prezzo che aumenterebbe a dismisura se l’acquirente fosse un collezionista, magari affezionato ai colori di Firenze e della sua squadra di calcio. La Colnago, del resto, è considerata la Ferrari delle biciclette da corsa, un autentico simbolo del made in Italy nonché un’icona per tutti gli appassionati delle due ruote: per questo motivo può vantare estimatori in tutto il mondo e un mercato dell’usato in cui girano cifre folli. Qui, la bicicletta di Renzi varrebbe oro.