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Cinema

Oscar 2018, miglior regia: vincerà del Toro ma noi tifiamo per Nolan e PT Anderson - 3/3

Seppur la favola della dolce e muta Elisa, che capisce il linguaggio del lucertolone acquatico alieno con cui “empatizza” amorevolmente, sembra sintonizzare la vox populi, qualche bella sorpresa potrebbe scattare – last minute – per i prodigi messi in campo sia in Dunkirk e ne Il filo nascosto

E poi ci sono gli “absolute beginners”. Greta “Lady Bird” Gerwig e Jordan “Get Out” Peele, entrambi sostenuti da schiere di fan (specie giovani) che li amano perché rispondono a quelle categorie “trendy” che possono sintetizzarsi con “cool, fresh, indie”. I loro film hanno un ottimo valore in quando esordi (quando l’Academy introdurrà l’Oscar per il miglior regista esordiente?!?) ma in termini assoluti rivelano naturali carenze. Get Out, horror/thriller dalla superlativa metafora politica, è comunque (a nostro avviso) migliore del Bildungsroman Lady Bird, e c’è il sospetto che entrambi siano approdati in cinquina anche per meriti non propriamente artistici. Se Peele ha messo in piedi una squisitezza “politicamente scorretta” ed è l’unico African-American fra i registi nominati (non dimentichiamo la criticata edizione “Oscar so-white” anche se lo scorso anno a vincere è stato il very black Moonlight) anche Gerwig è l’unica donna in cinquina, “fiore all’occhiello” di un’edizione che si preannuncia “all women” con #MeToo e #Time’sUp a farla da padroni.